Il sindaco di Bologna Virginio Merola si è pronunciato in merito al nuovo decreto del presidente del Consiglio che, tra l’altro, consente la visite tra congiunti a partire dal 4 maggio. Secondo Merola per “congiunti” si devono intendere anche le persone a cui si è legati affettivamente e cita la sentenza della Cassazione 46351/2014 che sostiene esattamente questa interpretazione. Purtroppo, ha ribadito il sindaco, non sono pervenuti altrettanti pronunciamenti da esponenti istituzionali su di decreto che alla lettera appare gravemente discriminatorio.
Anche la senatrice Monica Cirinnà ha dichiarato di non condividere «la scelta di limitare le visite in sicurezza ai soli congiunti, perché non tiene conto della pluralità delle esperienze e degli affetti».
Per Franco Grillini, direttore di Gaynews e presidente di Gaynet, «è bene ricordare, come da dati Istat, che anche nel nostro paese gli appartenenti a una famiglia “tradizionale” (quella tra persone eterosessuali sposate) non sono più da tempo maggioranza nel Paese (complessivamente siamo sotto il 40%). Pertanto si tratta di una misura gravemente discriminatoria verso la maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani e chiediamo a Conte di precisare o di cambiare questo dispositivo del decreto».