Se n’è andata a 88 anni Edith Windsor, paladina delle battaglie per i diritti Lgbti e icona del movimento rainbow. Ad annunciarne la morte la consorte Judith Kasen, che Edie, com’era affettuosamente chiamata, aveva sposato in seconde nozze a New York nell’ottobre 2016. Un atto quasi a suggello del contributo fondamentale dell’ex tecnica della società Ibm alla legalizzazione del same-sex marriage negli Usa.
Nel 2009, infatti, Edith, rimasta vedova di Thea Spyer con cui, dopo una lunga relazione iniziata nel 1963, aveva contratto matrimonio nel 2007 a Toronto (non essendo ciò consentito nello Stato di New York), era stata costretta, quale erede designata, a pagare 360mila dollari di tasse federali per la successione. Somma che non avrebbe versato se fosse stata sposata a un uomo secondo quanto stabilito dalla Sezione 3 del Defense of Marriage Act (Doma). Edie fece allora causa al Governo federale e il 26 giugno 2013 la Corte Suprema le diede ragione con la storica sentenza United States v. Windsor, che stabilì l’inconstituzionalità della sezione terza del Doma sul diverso trattamento in materia matrimoniale tra persone di sesso opposto e dello stesso sesso.
Pur permettendo il same-sex marriage a livello federale e limitatamente a 13 Stati insieme col distretto di Columbia, il verdetto spalancò la strada all’Obergfell v. Hodges con cui, in data 26 giugno 2015, la Corte Suprema riconobbe quale diritto costituzionale il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la conseguente impossibilità di limitazione nei singoli Stati.
Con Edie Windsor se ne va oggi una delle più belle pagine di storia statunitense e del movimento Lgbti. A ricordarne l’imperitura lezione sociale anche l’ex presidente Barack Obama che in lungo post su Fb ha fra l’altro scritto: «Il lungo viaggio dell’America verso l’uguaglianza è stato guidato da innumerevoli atti di perseveranza e alimentato dall’ostinata volontà di eroi tranquilli che difendono a voce alta quello che ritengono giusto. Pochi sono stati piccoli in altezza come Edie e pochi hanno fatto una differenza tanto grande in America».