Un convegno video, come solo si può fare di questi tempi, in occasione della Giornata del 17 maggio, che, organizzato da GayLib e intitolato Cultura, politica, diritto: uniti contro l’omotransfobia, ha visto prendere parte, tra gli altri, il deputato Alessandro Zan (Pd), relatore della specifica legge in materia di contrasto alle discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere, la vicecapogruppo del M5s al Senato Alessandra Maiorino, la costituzionalista Francesca Rescigno (docente di Diritto Pubblico e delle Pari Opportunità all’Università di Bologna), il giornalista Alessandro Cecchi Paone, la fondatrice di Forum Economia e Innovazione Elisa Serafini, Lucia Gori e Ilaria Esposito quali referenti dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori.
Queste ultime hanno preso parte in divisa al webinar, costituendo così un primato assoluto circa la partecipazione ufficiale di due agenti della polizia a un evento organizzato da un’associazione Lgbti. Cosa ancora più rimarchevole se si tiene in conto che il 15 giugno ricorrerà il 10° anniversario della fondazione dell’Oscad.
«Siamo particolarmente orgogliosi e grati – ha commentato Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib – che la Polizia di Stato abbia voluto rendere questo significativo omaggio alla nostra associazione proprio alla vigilia del decennale della fondazione di Oscad (Osservatorio contro gli atti discriminatori) di polizia e carabinieri e intendiamo ringraziare il capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli e il suo vice Vittorio Rizzi, responsabile di Oscad proponendo nuove attività da svolgere sul territorio. Le associazioni con la supervisione e la collaborazione di Oscad e Unar potranno così operare meglio anche in contesti più istituzionali come il mondo della scuola e dell’università dove è particolarmente urgente diffondere la cultura del rispetto tra persone, della prevenzione e del contrasto delle condotte a sfondo discriminatorio degli individui Lgbti».
Non si può non rilevare come l’Oscad, nei suoi primi dieci anni di attività, abbia formato in presenza od online ben 22mila operatori di polizia. Nelle scuole di polizia sono entrate realtà come la Rete Lenford, Amnesty International e altre ong.
Il convegno è stato aperto dai saluti della senatrice Monica Cirinnà (Pd) e dalla lettura dei messaggi della vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, e della presidente del Gruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini.
Quest’ultima, impossibilitata a partecipare alla diretta per un lutto familiare, ha fra l’altro scritto nel testo inviato: «Inutile ricordare, in questa sede, i tanti episodi di discriminazione o addirittura violenza mi basta dire che l’ordinamento italiano è totalmente silente rispetto al tema del contrasto alla violenza di natura omofotransfobica, sia essa fisica o verbale. Inoltre, quanto a prevenzione e repressione di reati e discorsi d’odio, l’Italia figura come fanalino di coda tra i Paesi europei. Di una legge contro l’omofobia nel nostro Paese si parla esattamente da un quarto di secolo. Si tratterebbe di inserire l’orientamento sessuale e l’identità di genere all’interno dell’attuale impianto giuridico in materia di reati e discorsi d’odio, allo scopo di estendere la normativa già esistente alla protezione della popolazione Lgbtq+.
Penso che una legge del genere risolverebbe i problemi? No di certo, ma sarebbe un segnale importante. Un messaggio chiaro e diretto ad italian* che tanto, troppo, hanno patito. Un messaggio che reciterebbe più o meno cosi: Siete importanti per la nostra comunità e lo Stato ha il dovere di proteggervi. Mi auguro solo che ci sia davvero il desiderio di confrontarsi su questo tema e che l’iter legislativo permetta anche a noi dell’opposizione di dire la nostra».