Sabato 14 ottobre. Guidata da Massimo Florio con accanto il compagno d’una vita Claudio Bulgarelli, una spider verde petrolio si è fermata poco prima delle 18:00 davanti al Palazzo Civico di Torino. Ad accogliere la coppia familiari e amici, giunti da più parte d’Italia per partecipare a un momento di particolare importanza. Quello, cioè, dell’unione civile di Massimo e Claudio.
Ad accoglierne la dichiarazione nella splendida cornice del Salone dei Marmi, dominato dall’altorilievo ottocentesco di Vittorio Emanuele I di Savoia, la consigliera comunale dem Chiara Foglietta alla presenza dei testimoni Paolo Cianchetti, Simona Vlaic, Alessandro Volpato, Hussein Bulgarelli. Quest’ultimo è il 30enne d’origine iraqena, la cui adozione a favore di Claudio è stata disposta nei giorni scorsi dal Tribunale di Torino. È stato lui a indirizzare ai neouniti, coi quali vive da otto anni, un commovente messaggio di auguri. «È una giornata importante per voi quanto preziosa per me – così in un passaggio del bellissimo testo – che della vostra vita mi sento parte. Voi mi avete insegnato a rispettare ogni persona di questa terra perché avete avuto rispetto di me e della mia dignità di uomo fin dal primo momento in cui ci siamo incontrati.
Avete accolto nella vostra casa un ragazzo sconosciuto a tutti ed anche a sé stesso che per molte persone era soltanto uno straniero da sfruttare e guardare con sospetto. In fuga dalla mia terra e dalle mie origini, da cui ho avuto soltanto rifiuto ed abbandono, ero qui in Italia solo, senza famiglia e, senza persone di cui potermi fidare, spesso in balia di opportunisti pronti a raggirarmi e sfruttarmi.
Nonostante il sospetto di molti che vi mettevano in guardia dai possibili oscuri interessi di questo straniero sconosciuto, voi mi avete guardato e vi siete presi cura di me senza curavi dell’opinione dei molti, dimostrando a loro ed insegnando a me che non sono una persona qualsiasi, che anch’io, come tutti ho diritto al rispetto della mia dignità e della mia esistenza di uomo».
Massimo e Claudio hanno così coronato dopo 22 anni la loro storia d’amore, iniziata nel 1995. Il loro sì non solo ha suggellato un lungo cammino di attesa e affetto reciproco ma è assurto anche a simbolo d’un diuturno attivismo Lgbti, di cui entrambi sono da anni promotori instancabili. Presidente del circolo culturale e ricreativo 011 – di cui Claudio è vicepresidente –, Massimo è infatti componente del direttivo di Anddos. Inoltre, come rappresentante dell’associazione che presiede, è all’interno del Coordinamento Torino Pride.
Classe ed eleganza hanno contraddistinto sia la cerimonia sia il galà presso il Circolo Esperia sul Lungopò. Presenti anche alcune figure del movimento Lgbti come Franco Grillini, presidente onorario d’Arcigay e direttore di Gaynews, Marco Alessandro Giusta, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Torino, Alessandro Battaglia, coordinatore del Coordinamento Torino Pride, Riccardo Zucaro, consigliere nazionale di Arcigay, Maurizio Gelatti, segretario del Coordinamento Torino Pride, Angelo Bifolchetti, vicepresidente di Anddos, e Markus Haller, tesoriere di Anddos.
Una giornata d’emozioni, vissute sull’onda dei ricordi e delle prospettive future, come lo stesso Massimo Florio ha dichiarato poco prima del taglio della torta “nuziale”. «Abbiamo oggi vissuto – così ha dichiarato – un momento importante che non costuisce il punto d’arrivo ma di partenza per battaglie ulteriori come quella del matrimonio egualitario e del diritto alla genitorialità per le coppie di persone dello stesso sesso. Oggi non abbiamo soltanto coronato un percorso ultraventennale di vita comune ma abbiamo dimostrato che persone dello stesso sesso possono unirsi e costituire una famiglia. Perché la famiglia si fonda sull’amore e non sull’orientamento sessuale o identità di genere di chi la compone».
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