Biella, Brescia, Piacenza: dopo le manifestazioni di Bergamo, Catania, Livorno, Milano, Padova, Palermo, Parma, Roma, Taranto, Vicenza (11 luglio) e Cremona, Pavia, Pescara (12 luglio), che hanno accolto l’appello del comitato Da’ voce al rispetto, ancora flash mob #spazzalodio, nella giornata d’ieri, per una buona legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia e la misoginia e in risposta ai presidi contro il ddl Zan, organizzati dalle Sentinelle in piedi e dai gruppi del Family Day. Di cui l’ultimo, dopo l’annullamento di quello previsto nella capitale l’11 luglio in piazza del Popolo, ha avuto luogo, il 16, sempre nella più angusta piazza romana di Montecitorio.
Se a Brescia e Piacenza il flash mob è stato organizzato dai rispettivi comitati Arcigay, a Biella se ne è fatta promotrice la locale sezione del Pd.
Nella città emiliana si è anche verificato un caso di aggressione omofobica ai danni di un 15enne che si stava recando alla manifestazione. A darne notizia il giornale cittadino Libertà, che ha raccontato come il giovane sia stato accerchiato e insultato da quattro ragazzi. Gli aggressori gli avrebbero strappato dalle mani la bandiera arcobaleno che portava con sé, lanciandogliela sul volto. «Una vicenda – ha commentato Davide Bastoni, presidente di Lambda Arcigay Piacenza – che conferma la necessità di una legge che tuteli maggiormente la comunità Lgbti+».