Andrà in scena dal 29 al 31 luglio a Napoli, nella sfarzosa cornice di Palazzo Reale, la pièce Di Grazia del regista francese Alexandre Roccoli e dell’attrice, cantante, musicista di origini calabre Roberta Lidia De Stefano.
Lo spettacolo, «alla maniera di un’autopsia, cerca di riaprire quelle ferite di storie di donne attraverso canzoni antiche cantate, inghiottite, gridate in diversi dialetti dell’Italia dal sud, conducendo dal mondo antico verso un mondo futuro, dove il corpo diviene dissociato in un mondo digitale».
Nel corso della messa in scena sarà proiettato il video Mamma Schiavona con la coinvolgente interpretazione di Cry Mascia, Loredana Rossi, Tarantina e Stefania Zambrano, che rivivono e rivisitano coi loro corpi e le loro voci gli ancestrali riti devozionali a Nostra Signora di Montevergine, la Madonna dei femminielli, in un crescendo di emozioni ipnotiche.
«Chi avrebbe mai detto – così Loredana Rossi con ironica saggezza a Gaynews – che in quindici anni sarei passata dal marciapiede a palazzo reale di Napoli? Nel frattempo non mi sono fatta mancare nulla. Sono diventata operatrice sociale, sono stata candidata alle elezioni europee per Rifondazione, ho fondato Atn – Associazione Transessuale Napoli. E tra tombole, tumbulelle, tammorriate e figliate ho anche recitato in piccoli ruoli in film di registi italiani ed europei.
Che posso chiedere di più alla vita? Quello che voglio dire a tutte e tutti è che bisogna non perdersi mai d’animo e lottare con tutte le forze. La vita può cambiare da un giorno all’altro ed essere anche ricca di sorprese piacevoli, come ci insegnano le battaglie per i diritti civili e umani degli ultimi decenni. Tanti risultati sono stati ottenuti grazie all’entusiasmo e all’impegno, soprattutto, di noi persone trans. Ma ancor di più quelli che restano da conseguire. Quindi che dire? Anema e curaggio. E che ‘a Maronna ‘e Muntevergine c’accumpagn’».