Dopo aver spento le sue 100 candeline lo scorso 31 luglio, è spirata alle 07:42 di oggi, nella sua casa di Roma, Franca Valeri, mattatrice della scena italiana, circondata dall’affetto della famiglia. Una grande artista che ha attraversato, con il suo sarcasmo e la sua irriverente eleganza, un secolo complesso e ricco di avvenimenti, molti drammatici, segnandolo con i suoi personaggi e il suo temperamento. Un’artista particolarmente cara alla comunità Lgbti tanto da meritarsi “sul campo” il ruolo di icona gay.
«Ho scoperto che cosa ci unisce: l’ironia». Con queste parole, infatti, pronunciate nel corso della serata d’apertura della 24° edizione dell’allora Torino Glbt Film Festival del 2009 (attualmente Lovers Film Festival), Franca Valeri suggellava il feeling che da sempre la legava alla comunità Lgbti.
Un feeling che si è consolidato negli anni, proprio grazie all’ironia, a quella musa ulcerosa che ha sempre alimentato l’arte della grande interprete, rendendola fiera espressione di un’ineguagliabile vis iconoclasta: la verificabile abilità di ribaltare, ricorrendo alla raffinatissima arma del motto arguto, stereotipi e luoghi comuni, rivelando la meschinità del pregiudizio e dell’ignoranza.
Oggi che Franca Valeri entra a far parte del Pantheon imperituro delle dive del mondo contemporaneo, avendo vissuto un secolo di trionfi e successi, la redazione di Gaynews ricorda con affetto e riconoscenza questa grande protagonista del teatro e del cinema italiano, una riconoscenza e un affetto che hanno origini lontane, probabilmente a partire da una scena memorabile di un film del 1962, diretto da Vittorio Caprioli e scritto e interpretato dalla stessa Franca Valeri: Parigi o cara. In una scena di questa commedia, infatti, la protagonista Delia, interpretata dalla Valeri, incontra a Parigi il fratello Claudio, che non vedeva da tanto tempo e, comprendendone al volo l’omosessualità, la recepisce e l’accetta con una naturalezza assolutamente inedita e singolare per i tempi.
Il film, d’altronde, come ci ricorda il giornalista Aldo Dalla Vecchia, nel recentissimo volume Viva la Franca, pubblicato da Grahe.it, «è permeato di un’estetica camp straordinaria» e rivela, quindi, una sorta di legame culturale “ante litteram” tra la Valeri e l’immaginario Lgbti.
D’altronde, è proprio Franca Valeri che, nel 2011, quando ricevette il titolo di Queen of Comedy nel corso del 25° Festival Mix di Milano, parlò di “legame culturale” per spiegare la reciproca simpatia che da anni la legava piacevolmente alla comunità Lgbti.
«Sospettavo che ci fosse un feeling prepotente» – aveva dichiarato nel 2011 l’attrice sul palco del teatro Piccolo di Milano – «È molto tempo che ci amiamo, è una forma di reciproca intelligenza». Un amore, quello tra la comunità Lgbti e Franca Valeri, che vivrà per sempre. Un amore indissolubile: addio, grandissima Franca!