Da mezzogiorno alle 18:00 di oggi si celebrerà in streaming il 15° anniversario dell’Uk Black Pride, la più grande celebrazione europea per le persone Lgbt+ di origine africana, asiatica, mediorientale, latinoamericana e caraibica. Parteciperanno anche la modella, attrice e scrittrice trans trinidadiana Dominique Jackson, nota a livello mondiale per il ruolo di Elektra Abundance nella serie Netflix Pose, e della modella transgender e attivista Munroe Bergdorf.
“Casa” è il tema dell’edizione online del Black Pride, perché, come riportato nel comunicato ufficiale, «speriamo di essere sempre quel posto in cui senti di poter arrivare quando i tuoi piedi sono stanchi e il tuo cuore è pesante. Speriamo di continuare a creare spazi per tutti voi che vi ricordino che il nostro è uno dei luoghi che vi appartiene».
In preparazione all’evento, sostenuto dal sindaco di Londra Sadiq Aman Khan e fermamente voluto nell’anno segnato dalle proteste a livello mondiale per l’omicidio di George Floyd, è stata lanciata la campagna This is me. This is Home (Questo sono io. Questa è casa, ndr) attraverso un video che presenta una sezione trasversale delle comunità del Black Pride, tra cui l’attore e drammaturgo Rikki Beadle-Blair, la modella Lili Ming, l’attivista Aba Amoah, il poeta Brisbon Kofi, il cantante Aaron Porter, la dj e attivista per i disabili Lady Shaka, il performer Anthony Pius (Bolly Illusion) e la fotografa Elainea Emmott.
Uk Black Pride, che, lo scorso anno ha attirato circa 15.000 persone, trae origine dal viaggio in autobus di oltre 200 componenti del gruppo social Black Lesbians alla volta di Southend-on-Sea, 64 km a est di Londra. Era il 2004. Da quella dirompente esperienza, Phyll Opoku-Gyimah, più conosciuta col nome di Lady Phill, decise, non senza aver incontrato difficoltà e resistenze da parte della comunità Lgbt+ britannica, di organizzare per l’anno successivo, sempre a Southend, il primo Black Pride. Vi presero parte circa 350 persone non bianche, accomunate dal bisogno di raccontare le proprie esprienze di discriminazione razziale subite anche all’interno della comunità. Negli anni le cose non sembrano essere cambiate di molto, se si tiene in conto che, secondo un sondaggio di Stonewall del 2018, sei persone nere Lgbt+ su 10 nel Regno Unito sono state vittime di episodi di razzismo all’interno della comunità Lgbt+.
Lady Phill, che guida anche The Kaleidoscope Trust (organizzazione che sostiene i diritti Lgbt+ a livello globale), è divenuta una delle attiviste lesbiche più importanti del Regno Unito, apparendo regolarmente in cima all’annuale Pride Power List relativa alle persone Lgbt+ inglesi più influenti secondo il magazine Diva. Lady Phill, che nel 2106 ha rifiutato il prestigioso riconoscimento di Member of the Order of the British Empire (Mbe) da parte della Casa Reale per ricordare come il Regno Unito debba ancora fare i conti con l’eredità tossica dell’impero, è comparsa sulla copertina del numero di settembre di British Vogue (dedicata a tutte le attiviste per i diritti delle persone nere) insieme ad alcune delle sue personali eroine, tra cui la celebre attivista lesbica del movimento afroamericano statunitense Angela Davis.