L’importante determina sull’erogazione gratuita di terapie ormonali alle persone trans residenti in Emilia-Romagna, che, approvata ieri dalla Giunta regionale, è stata salutata con entusiasmo dalla comunità trans nazionale e da associazioni Lgbti+ come Arcigay, è stata in realtà preceduta da due più importanti consimili atti dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa).
Con determine nrr. 104272/2020 e 104273/2020, firmate il 23 settembre da Sandra Petraglia, dirigente dell’area pre-autorizzazione, e in vigore da oggi, all’indomani della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, l’Aifa ha infatti stabilito l’erogabilità delle terapie ormonali sostitutive a totale carico del Servizio sanitario nazionale, «previa diagnosi di disforia di genere/incongruenza di genere formulata da un’equipe multidisciplinare e specialistica dedicata».
Con la prima determina sono stati inseriti testosterone, testosterone undecanoato, testosterone entantato, esteri del testosterone nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale, ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 648, per l’impiego nel processo di virilizzazione di uomini transgender. Con la seconda, invece, estradiolo, estradiolo emiidrato, estradiolo valerato, ciproterone acetato, spironolattone, leuprolide acetato e triptorelina nell’elenco dei medicinali erogabili, per l’impiego nel processo di femminilizzazione di donne transgender.
In un comunicato, diffuso nella tarda mattinata di oggi, il Mit – Movimento Identità Trans ha reso noto che da circa tre anni, con la sua rappresentanza legale e con l’esperienza della dottoressa Meriggiola (Responsabile Reparto di Ginecologia Sant’Orsola di Bologna) endocrinologa del Consultorio Asl/Mit di Bologna, accompagnate dalla dottoressa Iardino dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha saputo intessere con Aifa la complessa trattativa che ha portato i tanto attesi risultati. Negli ultimi anni rispetto agli ormoni si era acceso un vivace e, a volte, furente dibattito con annesse retoriche e strumentalizzazioni. Come succede spesso in questi casi il dibattito reale, anche a causa dei social, diventa confuso e distorto rendendo ancora più difficile la trattativa.
Nonostante il Mit fosse al corrente di quanto si stava muovendo sia in Regione E.Romagna (che già da anni rendeva gratuiti gli ormoni nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Modena e Rimini) che a livello nazionale, non poteva riportare il lavoro che svolgeva dietro le quinte».
Ma oggi, continua la storica associazione bolognese, possiamo dirlo, rivendicarlo e festeggiare insieme a tutta la comunità transe ai tanti sostenitori/sostenitrici che in questo periodo ci hanno affiancato. Da 26 anni a Bologna e in Emilia Romagna ci adoperiamo affinchè la salute e il benessere delle persone trans siano tutelate e garantite, oggi il grand’angolo si allarga a tutto lo stivale. Per ora godiamoci la vittoria e già domani riprendiamo la battaglia per mille e mille altre istanze».