Con 23 voti favorevoli (Partito Democratico, Città comune, Movimento 5 stelle, Coalizione civica, gruppo misto-Nessuno resti indietro) e 5 non votanti (Leg e Fratelli d’Italia) il Consiglio comunale di Bologna ha approvato l’odg a sostegno del ddl recante misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere in discussione alla Camera.
Presentato, a inizio seduta, dalla consigliera Gabriella Montera e firmato dal consigliere Andrea Colombo e dalle consigliere Roberta Li Calzi e Isabella Angiuli (Partito Democratico), l’odg recepisce una specifica iniziativa di Rete Re.a.dy, che è stata presentata a Montecitorio il 30 settembre.
La consigliera Montera ha così commentato su Facebook: «Bologna è città antesignana del rispetto delle differenze. Nel 1982, primo Comune in Italia, ha assegnato una struttura pubblica all’Arcigay, a conferma del diritto di cittadinanza della comunità Lgbtqi. Nel 1990, – sindaco Imbeni – ha realizzato il primo monumento in ambito urbano, una lapide nota come triangolo rosa, in memoria delle vittime omosessuali e trans del nazifascismo.
Le politiche del Comune hanno sempre confermato e, con l’assessora Susanna Zaccaria, incrementato le azioni coerenti con lo statuto che sancisce il principio della prevenzione e rimozione di ogni forma di discriminazione».
Viva soddisfazione è stata espressa da Franco Grillini, direttore di Gaynews e presidente di Gaynet, che ha dichiarato: «Dal Consiglio comunale di Bologna, una delle città più importanti d’Italia e capitale storica del movimento Lgbti italiano, arriva un messaggio importante al nostro Parlamento: la legge contro l’omotransfobia e la misoginia va approvata senza compromessi e in fretta, perché il nostro Paese ne ha bisogno».