Un governo all’insegna dell’inclusività e del rispetto delle differenze quello presentato ieri dalla premier neozelandese Jacinda Ardern. Nel nuovo gabinetto quasi la metà, su 20 componenti, è costituita da donne. Tra loro anche la prima Maiori alla guida degli Esteri, Naia Mahuta, che ha il tradizionale moko tatuato sul mento. 50 anni, la neoministra è discendente della defunta regina Maori Te Atairangikaah e parente dell’attuale monarca Tūheitia Potatau Te Wherowhero VII.
Per la prima volta, inoltre, un gay dichiarato come vicepremier. Si tratta del 49enne Grant Robertson, già ministro delle Finanze nel precedente governo Ardern e capo stratega della campagna elettorale della leader del Partito Laburista. Robertson, che è stato anche nominato alla guida dei ministeri delle Finanze e delle Infrastrutture, svolgerà il ruolo interinale di premier durante la permanenza di Jacinda Ardern all’estero.
Pur dicendosi orgogliosa di un esecutivo «incredibilmente diversificato», la prima ministra ha precisato che le nomine sono state fatte sulla base di «meriti e talento». Ha quindi aggiunto: «Penso che sia un punto importante da sottolineare: queste persone sono state promosse per quello che apportano al governo e riflettono la Nuova Zelanda che le ha elette».