Il 6 novembre, due giorni dopo l’approvazione della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo in prima lettura alla Camera, il deputato Giovanni Donzelli (FdI) pubblicava sul proprio sito e canali social il video intitolato Omosessuali di destra con Meloni: “Il Ddl Zan non serve”. Una risposta, nella mente degli organizzatori, a quello realizzato da rappresentanti Lgbti+ del mondo dello spettacolo, della musica, dello sport, dell’attivismo a sostegno del provvedimento.
Le ragioni esposte dai sette gay meloniani sono quelle benaltristiche, già udite tra i banchi dell’opposizione durante l’esame del ddl. «Non arriviamo a fine mese – si ascolta nel video perdiamo il lavoro, chiudiamo le nostre attività. E il governo cosa fa? Approva il ddl Zan. Questa roba qua non ci serve».
La risposta arriva oggi da Vladimir Luxuria, che ha dichiarato a Gaynews: «Ognuno è libero di esprimere la propria opinione e anche quando sarà approvata definitivamente la legge Zan questi gay potranno continuare a dire la loro. Ma poiché io dissento da quello che questo video afferma, voglio argomentare il mio dissenso. Intanto una domanda: perché mettere solo omosessuali uomini? In questo video non c’è una lesbica, non c’è una trans. Quindi, magari bisognerebbe dare voce a tutti, dal momento che noi esistiamo. Ciò detto, io non conosco questi gay, tranne il primo che fino a qualche mese fa era il mio parrucchiere, molto bravo, e che è anche il parrucchiere di Giorgia Meloni. Adesso ne ho scelto uno più vicino a casa per ragioni di pandemia».
L’artista transgender e attuale direttrice artistica del Lovers Film Festival ha quindi aggiunto: «Io penso che il Parlamento si deve occupare di tutto e non solo di Covid. Fra l’altro se ne sta occupando e ognuno, maggioranza e opposizione, sta facendo la sua parte. Questa è una legge che noi aspettiamo da 30 anni e ogni volta è stato trovato un pretesto per posticipare la discussione di questa legge: adesso si usa strumentamentalmente questa legge, con un atteggiamento anche da sciacalli, per dire che c’è ben altro di cui occuparsi. Bisogna occuparsi di tutto: bisogna occuparsi di Covid, bisogna occuparsi di economia, bisogna di manutenzione delle strade, bisogna occuparsi della sicurezza. Un Parlamento serio è quello che si occupa di tutto. E poi il problema delle casseintegrazioni, della sicurezza economica, delle saracinesche che chiudono è un problema serio che riguarda tutti. Allora uno può criticare le misure del Governo ma è un qualcosa che riguarda tutti i lavoratori indipendentemente dall’orientamento sessuale».
Vladimir Luxuria ha così concluso: «Mi spiace molto che ci siano gay che vadano contro altri gay, perché contro la violenza e l’incitamento alla violenza dovremmo essere tutti uniti. Sarebbe come se delle donne facessero un appello contro le leggi che perseguono i reati di violenza sulle donne. Le donne non devono andare contro le donne, come i gay non devono andare contro i gay. Tutto qua: questo davvero molto triste».