«Ho perso parte di me e l’unico modo per tenerla in vita, per risentirne i respiri, è ricordarla. Paola sarà ovunque potrà essere riportata in vita. È per questo che ho approvato un progetto del mio amico Tony, perché lui aveva vissuto una esperienza simile alla mia e ha dovuto smettere di amare, e prima dei fatti che mi hanno colpito, aveva scritto una canzone che Daniela mi aveva fatto ascoltare in totale commozione. Ho deciso, quindi, di aiutare il mio amico Tony e di dare un segnale di resistenza alla comunità Lgbt collaborando come attore nel video. Spero che la canzone arrivi a tutti. È una denuncia ma anche una vittoria che ci tocca. Ce la faremo. L’ammore è ammore! Sempre».
Con queste parole, piene di rivendicazione e speranza, Ciro Migliore ha raccontato sui social la sua partecipazione al videoclip di Tony King, trapper transgender napoletano, che con il brano L’ammore è ammore coglie l’occasione per intonare, con il sound più amato dalle nuove generazioni, un vero inno alla libertà e un dichiarato no all’omotransfobia.
Tony King, d’altronde, ha dichiarato alla stampa che la drammatica vicenda, che ha coinvolto Ciro e Paola, l’ha convinto della necessità di sfidare il timore mediatico, offrendo al pubblico la sua stessa esperienza di vita di ragazzo transgender.
Un gesto di grande civiltà compiuto da un ragazzo di soli 20 anni, Tony King appunto, che si sta affacciando solo adesso alla ribalta musicale locale. Un gesto che dovrebbe far riflettere quanti, da posizioni di maggior agio e sicurezza lavorativa, continuano a tacere il proprio orientamento o la propria identità per la paura di perdere consensi e riconoscimenti.
Prodotto da Massimo e Valerio Jovine e Giuseppe Spinelli, il brano è stato edito dalla Planet Record. Il video diretto da Nomods Film in poche ore ha raggiunto decine di migliaia di visualizzazioni collocando Tony King sotto i riflettori della scena trap italiana.