Si è conclusa oggi con una straordinaria partecipazione di pubblico la 10° edizione di Divergenti, il più longevo festival cinematografico in Italia interamente dedicato all’immaginario trans, che, diretto da Nicole De Leo e Porpora Marcasciano, si è tenuto quest’anno per la prima volta, a causa della pandemia da Covid-19, completamente online sulla piattaforma della DER – Documentaristi Emilia Romagna.
Nella serata di ieri, in diretta Zoom e Facebook, la giuria composta dalla fotografa Lina Pallotta, dalla regista e attivista Giorgina Pi e dallo scrittore e giornalista Jonathan Bazzi ha annunciato il vincitore scelto tra gli undici titoli del concorso internazionale: il riconoscimento di Miglior Film della 10ç edizione di Divergenti è stato attribuito ad Alice Junior di Gil Baroni. Tre, poi, le menzioni speciali, che sono andate a Indianara di Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa, Sunken Plum (Prugna d’acqua dolce) di Xu Xiaoxi e Roberto F. Canuto e Lingua Franca di Isabel Sandoval. Le quattro pellicole saranno disponibili sulla piattaforma fino alle ore 10:00 di domani.
Successo anche per la nuova sezione del festival dedicata ai Vlog, ovvero brevi racconti video in forma di diario o blog, che come ha ricordato Richard Thunder, presidente del Comitato di selezione, dimostra quanto la pratica dell’autonarrazione sia importante soprattutto tra i giovani della comunità trans, per riappropriarsi di una narrazione spesso lasciata a esperti, medici e psicologi.
Bisogna infine ricordare la tavola rotonda Divieto di transito, che, dedicata allo splendido corto di Roberto Cannavò (produzione di Vittorio Martone e Marilisa Murgia) sulla persona e sulla storia di Porpora Marcasciano, ha avuto luogo il 26 novembre. Divieto di transito costituisce una sorta di trailer dell’ampio biopic (titolo provvisorio, Andata e ritorno) della nota attivista trasnfemminista e presidente del Mit – Movimento Identità Trans, che sarà ultimato nei prossimi mesi. Durante il medesimo incontro è stato anche presentato l’emozionante corto #IAmWhoISayIAm – Lotta o Fuga, incentrato sull’esperienza dell’attivista transgender libico Mazen Masoud, che, ottenuto lo status di rifugiato, è una delle giovani colonne portanti del Mit.