La notizia del coming out di Elliot Page, che ha annunciato di riconoscersi come transgender e queer e ha reso pubblico il suo nuovo nome (era conosciuto finora come Ellen), non può che essere accolta con gioia, perché ogni volta che una persona si sente libera di essere sé stessa siamo tutte e tutti a diventare persone più libere.
Provando a scrutare nel futuro, invece, sarà interessante vedere che succederà da qui in avanti con la sua carriera cinematografica e, in particolare, che capiterà in quei lavori seriali in cui finora ha interpretato personaggi femminili, come la serie The Umbrella Academy di Netflix. A poche ore dall’annuncio, la piattaforma di distribuzione, ormai diventata casa produttrice, ha già modificato il nome dell’attore nei crediti, ovviamente per quanto riguarda le due stagioni già pubblicate.
Il 10 novembre, però, è stato annunciato il rinnovo per una terza stagione e adesso l’interrogativo riguarda che cosa succederà a Elliot Page, che finora ha dato il volto alla «dolce Vanya», la piccola di casa Hargreeves. A meno che gli sceneggiatori non decidano di far diventare transgender anche il personaggio, si porrà un quesito: Page sarà chiamato a interpretare ancora Vanya, com’è logico che sia, oppure la produzione sceglierà una sostituta?
Nel primo caso sarà chiarissimo che attori trans e queer possono interpretare parti maschili e femminili (il plurale non è casuale, ma inclusivo) con l’unico limite della loro bravura e indipendentemente dal fatto che i personaggi siano trans o cis. Nel secondo caso, invece, risulterà vincente la teoria per cui le donne devono interpretare donne, i gay gay e i/le trans trans. Secondo alcuni, questo sarebbe l’unico modo per dare visibilità alle attrici e agli attori trans, per altri sarà un nuovo e insensato limite alla libertà degli interpreti e alla magia del cinema. Chi sa che ne pensa Elliot Page…