Il V-art, Festival Internazionale Immagine d’Autore, è nato a Cagliari nel 1996, è diretto dal regista Giovanni (Jo) Coda e si svolge anche quest’anno con l’obiettivo di far conoscere film non convenzionali e di diversi generi (documentario, videoarte, animazione, ricerca elettronica ed elettroacustica). L’edizione 2020 si arricchisce di due nuovi appuntamenti, accessibili on line.
Sette cortometraggi, tutti diretti da registe donne, saranno proiettati gratuitamente da lunedì 14 a mercoledì 16 dicembre sulla piattaforma www.streeen.org. Chiara Zanini, curatrice di questa sessione, spiega le scelte del programma: «Ho selezionato sette cortometraggi, tra cui due in particolare piaceranno a lettrici e lettori di Gaynews. Il primo è Era ieri di Valentina Pedicini, regista recentemente scomparsa che combinava autorialità, femminismo e lotta all’eteropatriarcato. Il secondo è un esordio: Bianca Rondolino ha scelto con In The Image of God di raccontare la storia di un rabbino intersessuale che ha incontrato negli Stati Uniti. Ma tutti questi piccoli film sono grandi. Francesca Tosarelli, Gaia Vianello e Corina Schwingruber Ilić raccontano rispettivamente l’impegno di un giovane medico nella pandemia da Coronavirus, l’importanza dello sport e dell’espressione artistica per un ragazzo disabile, il consumismo e il capitalismo. E dato che il festival ha sede a Cagliari, abbiamo anche due lavori di animazione diretti da Mira (Alessandra Atzori e Milena Tipaldo), su personalità migrate in passato dalla Sardegna al Piemonte, ossia Edina Altara e gli autori della rivista satirica Il Pasquino. A fronte di tanti eventi organizzati da uomini con sole voci maschili che in tante abbiamo denunciato negli ultimi mesi, il direttore Giovanni Coda ha pensato un’intera programmazione dedicata al protagonismo delle donne, pure molto queer, e mi ha coinvolta per realizzarla, dimostrando che cambiare le cose si può e si deve fare, sia nei grandi che nei piccoli centri».
Ed è propri Coda a parlarci del festival e delle scelte da lui operate: «Quest’anno il V-Art aveva programmato per la 25° edizione un palinsesto dedicato al protagonismo delle donne nell’arte, Donne d’Arte, che abbiamo realizzato affidando la programmazione alla critica cinematografica Chiara Zanini. I 7 cortometraggi diretti da donne saranno trasmessi dal 14 al 16 dicembre sulla piattaforma Streeen. Il focus del festival, invece, è incentrato sulla figura di Aldo Braibanti, brillantemente descritta nel documentario di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese ne Il caso Braibanti, a cui quest’anno viene consegnato il Premio Labor 2020. L’incontro con gli autori, organizzato in collaborazione da V-Art e Sardinia Queer Film Expó, è fissato al 18 dicembre con una diretta Facebook e programmazione su Vimeo. Causa Covid, l’intera programmazione è stata realizzata in streaming. Ma contiamo, o meglio speriamo, di poter chiudere la terza parte del festival, sempre dedicato all’universo cinematografico femminile, in presenza a Cagliari».
Aldo Braibanti, amico personale di Giovanni Coda, è stato vittima e protagonista nel ‘68 di uno dei più clamorosi casi giudiziari del Novecento, venendo ingiustamente condannato con l’accusa di aver plagiato un ragazzo con il quale viveva una storia. Il riconoscimento è stato attribuito ai due registi, «per aver raccontato con dedizione e coraggio una storia umana e culturale che doveva essere ricordata. Per la coerenza e l’etica del lavoro espresso in un’opera che contrasta l’oscurantismo della cultura condivisa e dei suoi stereotipi, a favore dell’informazione neutrale e della solidarietà. Per aver illuminato e ricordato una vicenda che riguarda i diritti più sacri e il più sacro di tutti: quello alla libertà».
Oltre ai citati Era ieri di Valentina Pedicini e In The Image of God di Bianca Rondolino gli altri corti selezionati da Chiara Zanini sono The Italian Doctor di Francesca Tosarelli, Zulu Rema che ha imparato a volare di Gaia Vianello, All Inclusive di Corina Schwingruber Ilić, Il Pasquino di Mira, Storia di Edina Altara di Mira.