Questo infausto 2020 si è portato via Claudio Casale, morto ieri a 60 anni nella sua casa di Roma, stroncato da un tumore contro cui la sua inesauribile voglia di vita e lottare nulla ha potuto. Fin dalla fine degli anni ‘90 Claudio è stato un figura di riferimento nella comunità Lgbt+ romana e italiana, in particolare nell’ambito biker e leather.
Fu tra i fondatori, nel 2002, di quello che dopo poco sarebbe diventato il Gruppo Alternativo Motociclisti, associazione no-profit di cui fu lungamente stimato presidente. Presidenza, che lasciò a fine 2011 dopo aver portato a termine l’organizzazione del Summercamp, il raduno europeo dei e delle motocicliste Lgbt+.
Claudio fu anche tra i primi soci del Leather Club Roma e per molti anni fu componente del Consiglio direttivo e tesoriere dell’associazione. Portò nel mondo fetish romano, italiano ed europeo la sua inesauribile energia, la passione per la moto (fondamentale il suo contributo all’organizzazione di ben due Bikerun, i raduni motociclistici del mondo fetish Lgbt+) e la sua limpida visione dei diritti Lgbt+.
Instancabile attivista, spesso a fianco degli amici del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli e, in particolare, della sua amica “Zia Karl”, fu in prima linea nelle decennali battaglie per le unioni civili e nel 2016 sposò il suo compagno Massimiliano a Lisbona, ovviamente organizzando un lungo giro motociclistico dall’Italia al Portogallo con i migliori amici.
E ci fa piacere ricordarlo così: sulla sua moto, accanto a suo marito e assieme ai suoi amici. A Massimiliano, ai suoi parenti, amici e cari va il nostro affetto.