2.500 euro per picchiare il figlio omosessuale così da distruggerlo fisicamente e professionalmente. Col compito specifico di «spezzargli le mani», perché quel figlio di 43 anni è un medico chirurgo affermato. Per questo motivo un pensionato di 75 anni ha patteggiato la pena di due anni in un’aula del Tribunale di Torino.
Come dimostrato dagli inquirenti, il 75enne, che non ha mai accettato l’orientamento sessuale del figlio, l’aveva fatto pedinare minacciandolo a più riprese. Aveva quindi assoldato dei picchiatori per aggredire il compagno del figlio. Poi tre anni fa la decisione di far massacrare il figlio ingaggiando un uomo, che però informò la vittima. Da qui la denuncia del chirurgo nel 2018 e, alcuni giorni fa, la condanna.
A La Stampa la vittima ha oggi dichiarato: «Perdonarlo? Lasciamo perdere quello che è successo a me, ma non posso perdonare quello che ha fatto a mia madre e al mio compagno. Un genitore può non comprendere la vita di un figlio, può non condividerne le scelte, ma una tale violenza non ha giustificazione».
Sulla vicenda è intervenuta la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha scritto su Facebook: «Il padre è stato condannato a due anni, ma oggi potremmo essere qui a piangere l’ennesima vittima di omo-lesbo-bi-trans-fobia che, come dimostrano le cronache quotidiane, è assolutamente presente nel nostro Paese. Serve al più presto una legge che aiuti un cambiamento culturale profondo. Serve che questo cambiamento culturale passi dalle Istituzioni, dalla scuola, dalle famiglie. Serve che la condanna verso la violenza di ogni tipo assuma una voce forte da ogni singolo cittadino. Questo odio va sconfitto il prima possibile. Senza nessuna eccezione».
Le ha fatto eco il Coordinamento Torino Pride, che ha dichiarato: «Ogni giorno che passa senza una buona legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia ci rende complici di storie gravi e agghiaccianti come questa. L’approvazione di una legge in tal senso favorirebbe un passo avanti verso un cambio culturale quanto mai necessario».