Il 2020 è stato l’anno di Netflix, e non solo per via delle orribili contingenze che ci hanno costretto a casa, spersi e nello stesso tempo rinfrancate dalle prospettive emotive e cognitive digitali. Se non è vero che natura non facit saltum, nel senso negativo del salto di specie della peste Covid-19, questo vale anche nel senso positivo dei salti energetici e ideativi che le migliori serie Netflix generano negli spettatori, producendo immaginari di libertà e amore.
Il caos può essere cambiamento creativo, carnevalesco non baraccone, visione del mondo anche storicamente scatenata, come ci ha mostrato Shonda Rhimes con Bridgerton. La serie ha spiazzato le carte dell’identificazione storica bianca proprio a fine 2020 con un’ucronia che è stata giudicata da molti come mero frutto di perverse fantasie politically correct e che, invece, aveva un fondamento storico non conosciuto dai saccenti e dalle saccenti nostrane. Come sostenuto dallo storico indipendente Mario de Valdes y Cocom, la regina britannica Charlotte di Mecklenburg-Strelitz (1744-1818), nonna della regina Vittoria, cui la serie si ispira, aveva origini da un ramo africano della casa reale portoghese.
Il 2020 è stato anche l’anno trionfale di Ryan Murphy. Il produttore, regista e sceneggiatore americano lascia una scia indelebile con prodotti da brivido: Hollywood, A Secret Love, Ratched, The Boys in the Band, The Politician e infine il musical The Prom, che ha nel cast Nicole Kidman e l’icona gay e interstellare Meryl Streep.
The Prom è un musical interamente dedicato all’attivismo contro la lesbofobia, problematica a cui Murphy dedica con grande sensibilità energie staordinarie. Meryl Streep emerge in perfetto equilibrio, in tutti i suoi lati dirompenti, ma non caricati nella parodia di se stessa, come in Julie e Julia (2009). Nicole Kidman, pur in ombra rispetto all’icona Streep, snoda sapienza e alleanza affettiva con la giovane vittima di lesbofobia al ballo della scuola in Indiana. I boomer e le boomer sanno allearsi felicemente con le lesbiche millennial. Il narcisismo attoriale e quello attivistico vengono finalmente visti e legittimati come propellente per un nuovo mondo amoroso, senza bigottismi o eccesso di giudizi, in una prospettiva di felicità sia dirompente che equilibrata, apollinea e dionisiaca insieme. E questo è forse anche il desiderio di molti e molte per l’anno appena nato. Buon 2021.