Leonardo Monaco, attivista Lgbti e segretario di Certi diritti, ora candidato alla Camera nella lista + Europa con Emma Bonino.
Abbiamo voluto intervistarlo, curiosi, soprattutto, del significato delle parole chiave del mondo radicale in un contesto politico molto difficile qual è quello odieno. Contesto particolarmente difficile per la difesa dei diritti acquisiti e per la potenziale retrocessione dei valori europei in un’agibilità democratica sempre più scricchiolante.
Leonardo, prima la nomina a segretario dell’associazione Certi Diritti. Ora candidato in vista delle elezioni del 4 marzo. Possiamo dire che hai concluso un anno con un successo e ora con una opportunità significativa ?
Si tratta in entrambi i casi di portare avanti quello che negli ultimi dieci anni ho fatto da militante Radicale. Essere segretario di Certi Diritti è un’esperienza che vivo come una grande responsabilità, nei confronti degli iscritti e della storia dell’incrocio tra radicali e libertà sessuali. La candidatura alle politiche è, come dici, “un’opportunità” che vedo come l’occasione per contaminare un progetto politico più ampio con le tematiche che sono al centro del mio attivismo.
Puoi dirci quali sono gli aspetti più significativi di +Europa con Emma Bonino e l’apparentamento con il PD in questo momento per il Paese ?
+Europa è una proposta politica aperta che vuole riconciliare la politica con i fatti, dire le cose come stanno per promuovere riforme di giustizia e libertà. Vogliamo dare il nostro contributo perché l’Italia, tra i fondatori dell’Unione europa e membro del G7, non ceda al rancore, all’irrazionalità o alle proibizioni dettate da emergenze senza fondamento. Guardando allo scenario politico italiano abbiamo fatto una scelta di campo chiara: tenere vivo il sogno europeo mettendo del nostro nell’unica coalizione in grado di arginare l’ascesa dei nazionalismi e dei populismi.
Sappiamo che c’è molto ancora da fare per i diritti delle minoranze. Quali gli aspetti al riguardo su cui +Europa punta in modo significativo?
Come radicali abbiamo l’abitudine di dimenticarci presto delle vittorie, per cominciare a difenderle e per ripartire dall’impegno che investiamo da sempre dal di fuori del Parlamento. Non solo in campagna elettorale.
Continueremo a pungolare sul tema dell’agibilità democratica, dallo stato della democrazia partecipativa fino alla partecipazione alle competizioni elettorali, segnate da leggi di attuazione assolutamente inadeguate per i tempi in cui viviamo. Nella passata legislatura abbiamo raccolto 200mila firme su tre proposte di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, della cannabis e per la riforma delle politiche migratorie, argomenti ai quali questo parlamento ha dato risposte parziali o assolutamente insufficienti. E non mancheranno le battaglie che ben conoscete, quelle portate avanti da Radicali Italiani, dall’associazione Luca Coscioni, da Certi Diritti.
Passiamo al tema del sex work. Quali le piste che volete percorrere al riguardo?
Faccio mia la posizione di Certi Diritti, che consiste nella traduzione del modello neozelandese di regolamentazione del lavoro sessuale. Favorire la riemersione con politiche fiscali semplici, empowerment legale per comprendere appieno i propri diritti da lavoratore e una capillare azione di informazione sul sesso sicuro. La nostra sfida consiste nel riportare il dibattito coi piedi per terra: tra abolizionismo ideologico e regolamentarismo in salsa leghista preferiamo di gran lunga una buona legge studiata insieme ai sex worker, che guardi alla riemersione fiscale ma soprattutto sociale del fenomeno, per i diritti e la sicurezza di coloro che si prostituiscono e della loro clientela.
Qual è la vostra posizione sulle questioni Lgbti?
Sulle questioni Lgbti vado avanti con gli altri compagni nel solco che abbiamo tracciato con Certi Diritti: riforma organica del diritto di famiglia che passi per il matrimonio e le unioni civili per tutti, riforma delle adozioni. Questioni di tutti, non solo LGBTI, come il superamento dei divieti residui della legge 40, come la Pma per i singoli e coppie same-sex o la gestazione per altri. Per quest’ultima partiamo da un bel lavoro svolto in collaborazione tra Certi Diritti e l’Associazione Luca Coscioni per una regolamentazione italiana sulla falsariga di quella californiana che tuteli i diritti di tutte le parti coinvolte.
+Europa: diamo significato a queste parole?
+Europa è un sogno per il quale dobbiamo farci speranza. Un’impresa indispensabile per la conquista dei diritti civili e politici. È cinquant’anni di pace, è storia e innovazione. Qualcosa che non possiamo permetterci di sacrificare in questa fase storica.
Grazie, Leonardo in bocca a lupo. –
Viva il lupo! E grazie a te!