Dopo il corso di formazione giornalistica con l’Odg della Lombardia, nuova tappa del progetto Informazione e persone Lgbti, realizzato da Gaynet con il sostegno dell’Unar. Si tratta della due giorni Le normative sui crimini d’odio omotransfobico in un quadro comparativo – Seminario di approfondimento delle legislazioni e della giurisprudenza in materia di crimini e discorsi d’odio nei vari paesi e a livello sovranazionale, che avrà luogo dal 1° al 2 febbraio e sarà trasmesso sia sui canali Facebook e YouTube di Gaynet sia sulla pagina Facebook di Da’ voce al rispetto.
Ad aprire il seminario, ideato e organizzato dal giurista Antonio Rotelli cui è affidata la moderazione, saranno Franco Grillini, presidente di Gaynet e direttore di Gaynews, e Triantafillos Loukarelis, coordinatore di Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Le relazioni saranno svolte da Matteo Bonini Baraldi, avvocato del foro di Bologna (già funzionario della Fundamental Rights Agency), Maria Grazia Sangalli, avvocata del foro di Bergamo (già presidente di Avvocatura per i diritti Lgbti – Rete Lenford), Mia Caielli, professoressa associata di Diritto pubblico comparato presso l’Università degli studi di Torino, Giacomo Viggiani, ricercatore in Filosofia del diritto presso l’Università degli studi di Brescia, Anna Maria Lecis Cocco-Ortu, professoressa associata di Diritto pubblico all’Istituto di studi politici Sciences Po Bordeaux, Matteo Winkler, professore associato di Diritto internazionale presso il Dipartimento giuridico di Hec Paris, Stefano Chirico, primo dirigente della Polizia di Stato e direttore della Segreteria dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), Jack Drescher, professore di Psichiatria clinica presso la Columbia University nonché training and supervising analyst presso il William A. White Institute.
Contattato da Gaynews, Antonio Rotelli, che è assegnista di ricerca presso l’Università degli studi di Udine e ha fra l’altro cofondato Rete Lenford, ha così spiegato le motivazioni del seminario: «Nel panorama europeo l’Italia rappresenta un’eccezione, essendo uno dei pochissimi Paesi che, pur avendo una normativa che punisce crimini d’odio, esclude paradossalmente e persone Lgbti dalla sua tutela a differenza di quanto avviene in larga parte dell’area Ue. Infatti quello che è il disegno di legge, che, approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre, dovrà essere discusso al Senato, non fa altro che estendere l’applicazione della legge Mancino-Reale anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere oltre che ad altri fattori. L’analisi e l’approfondimento della legislazione dei Paesi Ue ma anche extra-europei e, ancor più, lo studio della giurisprudenza sia costituzionale sia delle Corti di merito, servirà a far emergere questa eccezione così da arricchire il dibattito italiano intorno a questo tema».
Come dichiarato da Franco Grillini, «il seminario nasce dall’esigenza di arricchire con il parere di esperti ed esperte di livello internazionale il dibattito politico sul tema dell’omotransfobia, partendo delle leggi in vigore negli altri Paesi. Nonostante il momento difficile che stiamo vivendo, auspichiamo che questa iniziativa possa riportare l’attenzione sulla legge Zan attualmente in attesa di essere discussa in Senato. Siamo convinti che il tema dei diritti civili debba essere prioritario nella nuova azione di Governo, affinché, ai danni causati dalla pandemia, non si aggiunga per tante persone la beffa di veder sfumare una legge, attesa da 27 anni, che le tuteli dall’odio e dalla violenza».
Per Triantafillos Loukarelis «il seminario organizzato da Gaynet con il sostegno dell’Unar dal titolo Le normative sui crimini d’odio omotransfobico in un quadro comparativo rappresenta un’occasione utilissima per approfondire, oltre alla legislazione, anche le caratteristiche e il ruolo delle istituzioni sovranazionali e le politiche che esse portano avanti per tutelare i diritti delle persone Lgbti. Sarà una di quelle occasioni, non molto frequenti purtroppo, per sfuggire a un approccio che troppo spesso nel nostro Paese pecca di superficialità e autoreferenzialità, per andare a vedere invece quanta attenzione e progresso vi sia al di fuori dei nostri confini».
Sempre a Gaynews il coordinatore dell’Unar ha poi aggiunto: «La conoscenza dell’impegno della Commissione Europea, del Consiglio d’Europa e di molti Paesi verso la tutela delle persone Lgbti contro ogni violenza, auspichiamo che sia di ispirazione ai nostri rappresentanti istituzionali che si apprestano a votare una legge contro l’omolesbotransfobia finalmente anche in Italia».