Con 18 voti contrari (Lega, Cambiamo con Toti, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e 11 a favore (Linea Condivisa, Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Sansa) il Consiglio regionale della Liguria ha oggi respinto la mozione a sostegno del ddl Zan, presentata da Gianni Pastorino.
L’ex sindacalista e capogruppo di Linea Condivisa ha osservato su Facebook: «Da un lato chi sostiene – sbagliando – che trattandosi di questione nazionale non si possa votare a favore della nostra mozione, dimostrando scarsissime competenze giuridiche e nulle competenze umane. Dall’altro chi si straccia le vesti in difesa della libertà di pensiero, parlando impropriamente di censura e di imposizione del pensiero unico. E noi lo ripetiamo ancora, con calma: l’odio non è un’opinione».
Pastorino ha poi spiegato: «A chi chiede perché sia necessaria una legge che tuteli la comunità Lgbtq+ rispondiamo: perché non si è mai sentito di una persona discriminata, bullizzata, minacciata, picchiata o uccisa in quanto eterosessuale. L’odio omotransfobico in Italia è un’emergenza: • 1 giovane su 3 pensa che essere gay sia sbagliato; • il 10% dei teenager reputa l’omosessualità come un male, una malattia, un peccato; • il 27% dei giovani non vuole dividere il proprio banco con un compagno gay o una compagna lesbica».
Ha parlato di «Giunta Toti che rimane ancorata al Medioevo» il capogruppo del Pd Luca Garibaldi.
Parole di contrarietà anche da parte del deputato genovese Luca Pastorino, esponente di LeU e segretario dell’Ufficio di presidenza della Camera, che ha dichiarato: «Mi stupiscono le dichiarazioni di alcuni consiglieri regionali liguri in merito al sostegno alla legge Zan sull’omotransfobia approvata alla Camera a novembre, le trovo frutto del pregiudizio».
Il riferimento è agli interventi del capogruppo della Lega Stefano Mai, che ha affermato: «La proposta di legge Zan attacca le libertà di espressione e pensiero. Neppure la Cei è entusiasta di questa norma perché potrebbe inserire il reato di opinione» e del capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Balleari, che è arrivato ad asserire: «Non la condivido in maniera più assoluta, introduce un reato d’opinione, rischia di bloccare la democrazia e la partecipazione, potrebbe essere discriminatoria».
Nel suo comunicato il deputato di LeU ha parlato di «disgustose dichiarazioni frutto del pregiudizio» auspicando «che il Senato possa approvare presto la legge Zan».