Per la seconda volta, a distanza di una settimana, il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari, ha ieri sconvocato l’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che avrebbe dovuto decidere sull’incardinazione del disegno di legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, già approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre scorso.
Benché sia stato addotto come motivo ufficiale il «febbrile lavoro per approvare il decreto sul riordino dell’esame di avvocato» – secondo quanto comunicato dal leghista Simone Pillon –, è evidente che a tale scelta è sotteso il timore della volontà compatta di Pd, M5s, Iv, LeU e Autonomie (in schiacciante maggioranza) nel chiedere la calendarizzazione del ddl.
«Prendiamo atto – così la senatrice M5s Alessandra Maiorino – che ancora una volta la Lega agisce con azioni ostruzionistiche che mortificano il libero confronto politico, dal quale si sottraggono i suoi stessi senatori».
D’altra parte, come confermato da autorevoli fonti parlamentari a Gaynews, Ostellari aveva tentato fino all’altroieri la carta della minaccia, ponendo Pd, M5s, Iv, LeU e Autonomie di fronte a un aut aut: o il ritiro della richiesta di calendarizzazione o la nomina di Simone Pillon a relatore della legge.
La notizia dell’ennesimo rinvio è stata salutata con soddisfazione, come da copione, da esponenti del Carroccio mentre non è mancato qualche vescovo, peraltro noto per la disinvolta pratica omosessuale, che ha inveito contro il ddl Zan. Contrariamente a queste scontate posizioni cresce sempre più il numero di firmatari e firmatarie della petizione (superate in meno di otto giorni le 11.000 sottoscrizioni), che, promossa da Da’ voce al rispetto, chiede una rapida calendarizzazione e approvazione del ddl da parte del Senato.
«La Lega, tramite il presidente Ostellari, non può continuare a tenere in ostaggio un’intera Commissione per una presa di posizione ideologica, solo per non incardinare la discussione di questo provvedimento necessario – ha dichiarato oggi il deputato del Pd Alessandro Zan –. Nelle sue funzioni di presidente di Commissione, Ostellari dismetta la casacca di partito e sia figura super partes, come il suo ruolo istituzionale impone. Auspico quindi che al più presto sia finalmente convocato l’Ufficio di presidenza e sia data alla Commissione e al Senato la possibilità di esprimersi con il voto su una legge di civiltà, già approvata alla Camera con un’ampia maggioranza, che deve ora continuare il suo iter di approvazione. La Lega, con questi tentativi insabbiamento, sta facendo perdere tempo prezioso al Parlamento».