«A Castelfiorentino una ragazza è stata cacciata di casa perché lesbica. La famiglia l’ha minacciata: “Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica”. Succede nella nostra Toscana, nel 2021. L’odio e la violenza che i familiari hanno rivolto alla ragazza sono raccapriccianti e dimostrano che non c’è più tempo da perdere: il ddl Zan va approvato».
A dichiararlo in una nota i parlamentari toscani del Pd Caterina Biti, Dario Parrini e Luca Lotti dopo che Fanpage.it ha ieri reso nota la vicenda della 22enne Malika Chalhy, cacciata di casa agli inizi di gennaio per aver confidato ai suoi, tramite lettera, di essersi fidanzata con una ragazza. Il tutto condito da una sfilza di messaggi vocali via Whatsapp del tipo: «Sei uno schifo, lesbica, se ti vedo t’ammazzo. Non mi portare a casa quella p*****a perché le taglio la gola, sei la rovina della nostra famiglia» oppure «Ti auguro un tumore, sei la rovina della famiglia, meglio una figlia drogata che lesbica».
Per Biti, Parrini e Lotti l’approvazione della legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo è un atto dovuto a «Malika e a tutti coloro che si sentono in pericolo ad esprimere i propri sentimenti, che vengono isolati, cacciati, aggrediti per la persona che amano. È una battaglia da condurre con tutte le nostre forze in Parlamento, ma è una battaglia che va vinta anche nella nostra società: ne va della vita delle persone e del nostro grado di civiltà come Paese».