Nuova sessione di audizioni ieri in Commissione Giustizia del Senato sul ddl Zan con cinque presunti esperti, «tutti – come rilevato su Facebook dal vicecapogruppo dei senatori del Pd, Franco Mirabelli – rigorosamente contro il disegno di legge. Legittimo, anche se le scelte operate dal presidente tradiscono la sua palese volontà di contrastare il ddl approvato alla Camera. Il merito della legge Zan è sparito dalla discussione. Nessuno si è preoccupato di spiegare come si potrebbero meglio evitare violenze e discriminazioni omotransfobiche e che l’impegno prioritario dovrebbe essere per questo, né ci si è soffermati sulla necessità di far crescere la cultura delle differenze. Anzi, in questo processo alle intenzioni vale tutto. Anche l’utero in affitto che, comunque secondo alcuni sarebbe sdoganato con lo Zan, nulla ha a che fare direttamente o indirettamente col testo».
Gli ha fatto eco oggi la senatrice Alessandra Maiorino (M5s), che ha dichiarato a Gaynews: «Anche ieri abbiamo ascoltato in Commissione Giustizia le ennesime audizioni di presunti esperti ed esperte, tutte rigorosamente contro il disegno di legge di prevenzione e contrasto all’omo-lesbo-bi-transfobia, misoginia e abilismo. Nessuna delle persone audite è entrata nel merito del ddl ma, seguendo il fallace ragionamento del pendio scivoloso, ha parlato di temi del tutto estranei, come il cosiddetto utero in affitto o il self-id, che nulla hanno a che vedere con il testo in esame né tantomeno discendono da esso come conseguenza inevitabile. Abbiamo invece dovuto assistere, e questo è gravissimo, a volgari pregiudizi e insulti transfobici ammantati come pretesa rivendicazione della dignità e dei diritti delle donne».
Maiorino ha quindi aggiunto: «Da donna, da femminista, da parlamentare esprimo profondo sconcerto e rammarico. Qualcuno degli auditi ha poi avuto persino l’ardire di affermare che “il ddl Zan è stato approvato in clandestinità alla Camera”, insultando così l’istituzione, gli oltre 25 soggetti auditi nel corso dell’esame durato circa un anno e i 265 deputati e deputate che hanno approvato la legge lo scorso 4 novembre nell’aula della Camera. Una simile affermazione certifica la malafede di chi accusa questa legge di essere foriera di ogni possibile male del mondo. Si vuole continuare a imporre il modello binario: ecco il motivo di tanta agitazione e accuse grottesche».