Non si arresta la fiumana di persone che, composte e commosse, rendono omaggio a Raffaella Carrà, il cui feretro è da ieri esposto nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Tanti gli amici e i colleghi, strettisi intorno ai familari della regina della tv italiana, ma ancor più numerosi i fan e le fan di ogni età a lungo in fila per rendere l’estremo saluto a chi, attraverso le sue canzoni o i suoi spettacoli, ha saputo infondere serenità, gioia, coraggio d’essere sempre sé stesse.
Tra le prime a recarsi ieri in Campidoglio anche l’attrice, personaggio tv e attivista per i diritti delle persone transgender Vladimir Luxuria, che ha posto sulla bara di Raffaella una bandiera arcobaleno. In realtà, come spiega lei stessa a Gaynews, la sua sporta di tela a colori rainbow da lei ripiegata sul feretro a mo’ di drappo.
«Non è stato nulla di preparato – racconta –. Quando sono arrivata, ho prima parlato con Sergio Japino, a lungo compagno della Carrà, che anni fa aveva curato la regia del mio musical Emozioni. Ricordo che alle prove c’era Raffaella. Me l’hanno presentata e sono stata io allora a provare un’indicibile emozione: simpatica, umana, con due occhi che scintillavano più delle paillettes del suo abito.
Dopo aver parlato con Sergio e aver salutato i familiari, mi è venuto spontaneo svuotare la sporta rainbow di tutte le mie cose e lasciarla piegata sulla bara. L’ho fatto in nome di tutto il suo pubblico e di tutta la nostra comunità Lgbt+, che lei ha sempre amato e da cui è stata a sua volta amata in maniera straordinaria. E che, ne sono certa, non smetterà mai di amarla. Grazie, Raffaella».