Oltre mille gli emendamenti al ddl Zan, di cui 672 quelli presentati della Lega e 20 dal senatore del Carroccio Roberto Calderoli. Il che la dice lunga sull’effettiva volontà di mediazione e dialogo costantemente sbandierata da Matteo Salvini.
Ma ieri, mentre scadeva a mezzogiorno il termine ultimo per il deposito delle proposte di modifica al disegno di legge e si apprendeva successivamente del verosimile rinvio dei relativi lavori a settembre, la Lega dava un’ennesima prova della sua bassezza pregiudiziale nei confronti delle persone Lgbt+ attraverso un suo parlamentare di punta quale Claudio Borghi.
Il deputato salviniano, infatti, così scriveva poco dopo le 11 su Twitter: «Terzo giornalista che chiama per sapere se sono vaccinato. Finora sono stato gentile, al prossimo parte il vaffanculo e la cancellazione dalla lista dei contatti. Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un Lgbt non gli chiedono se è sieropositivo e se fa profilassi?».
A replicargli con un intervento magistrale il deputato Elio Vito, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, che ieri pomeriggio in Aula ha detto: «Se Borghi si vaccina o non si vaccina, poco importa. Ma eviti di fare dichiarazioni indegne che stanno generando una polemica altrettanto indegna. Chieda scusa a me, alla comunità e a tutti i cittadini che dovrebbe rappresentare con onore e decoro. Gettare nuovamente sulla comunità Lgbt e sull’omosessualità lo stigma della sieropositività è una cosa ignobile. La scienza ha dimostrato che è inesatto ma soprattutto che tutto questo non c’entra nulla con la vaccinazione contro il Covid. Paragonare omosessualità e sieropositività è un gravissimo gesto di discriminazione».
Poco fa sono intervenuto in Aula per le vergognose parole scritte dal deputato leghista Borghi su omosessualità e sieropositività. pic.twitter.com/uhFArLdzRu
— Elio Vito ?????? (@elio_vito) July 20, 2021