Un Vincenzo De Luca a ruota libera alla Festa nazionale dell’Unità. Intervistato dalla giornalista Rai Lucia Annunziata, il presidente della Regione Campania ha parlato di piano di rilancio per il Sud, piano vaccinale, programma del Partito Democratico. Invocando al riguardo un congresso, De Luca ha apertamente criticato le posizioni di Enrico Letta su patrimoniale, ddl Zan, voto ai sedicenni.
In merito alla proposta di legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo il presidente della Regione Campania ha esordito dicendo: «Abbiamo aperto una crociata sulla legge Zan. Poi vogliamo dare il voto ai sedicenni. Per quello che ho colto io, questo è il programma del Partito Democratico? Queste sono le proposte con le quali conquistiamo la maggioranza degli elettori? Sulla base di queste proposte noi andiamo bene se confermiamo il 19%».
Ha quindi proseguito: «Decreto Zan: certo che dobbiamo difendere i diritti. Ma non è immaginabile che su questioni che hanno contenuti morali, che vanno al di là della politica, noi ideologizziamo i problemi. Io credo che noi abbiamo sbagliato a rispondere al cardinale Parolin come abbiamo risposto. Il cardinale Parolin è una personalità rilevante del mondo cattolico. Nel mondo cattolico c’è uno scontro in atto tra forze conservatrici e mondo progressista».
Dimenticando forse che l’aperto riferimento a un’ipotetica violazione degli Accordi di Villa Madama, stipulati nel 1984 per modificare consensualmente i Patti del ’29, è contenuto nella nota verbale della Segreteria di Stato, De Luca ha spiegato: «Noi abbiamo risposto a Parolin in termini volgari, politicamente insopportabili. I Patti Lateranensi: e che diavolo c’entrano i Patti Lateranensi? E fa che il segretario di Stato non può esprimere la propria opinione? Ma stiamo scherzando? Io, così com’è, il decreto Zan non l’avrei votato: è chiaro? Perché, se non si corregge almeno la parte che riguarda le scuole, io non l’avrei votato. Ma voi veramente pensate che sia ragionevole che alle elementari facciamo la giornata di riflessione sull’omotransfobia? Ma andate al diavolo, andate al diavolo: non sono d’accordo. È chiaro? Allora, un conto è se tu mi dici, guarda, che alle ultime classi delle superiori facciamo una giornata di riflessione: questo va bene. Ma dobbiamo sapere che, quando affrontiamo temi delicati come questo, occorre grande misura, grande senso di responsabilità».
Affermazioni che Lucia Annunziata ha così commentato: «Tu capisci che le frasi che hai detto sul decreto Zan e sulle persone che giustamente chiedono i diritti, sono delle frasi che possono essere molto offensive?».
De Luca ha replicato: «No, no. Io credo che sia molto offensivo della sensibilità dei cittadini italiani quello che abbiamo fatto. Io sono per difendere con i denti i diritti di ogni cittadino, sono per difendere con i denti i diritti delle minoranze, sono per difendere fino all’ultimo la possibilità per ogni essere umano di vivere come e dove ritiene rispettando gli altri cittadini. Ma sono anche per dire che, quando affrontiamo questioni morali, ci sono tante sensibilità in questo Paese e dobbiamo fare attenzione. Domanda finale: noi abbiamo fatto la crociata sul decreto Zan. Risultato: la legge non è stata approvata. Va bene? Io sono abituato a ragionare sui risultati concreti. Risultato concreto è che la legge non è stata approvata e non sarà approvata. Allora, per quello che mi riguarda, c’erano tutte le possibilità per fare qualche correzione ragionevole: avremmo approvato tutti quanti nel giro di 48 ore col voto di fiducia una legge».
Tra i primi a criticare gli affondi di De Luca al ddl Zan Matteo Giorgi, che alla Festa nazionale dell’Unità gestisce da anni la Red Square per eventi Lgbt+. In un lungo post ha fra l’altro scritto: «Questo è stato sì un weekend appagante, ma quando accadono queste cose rimane solo la stanchezza: questo senso di eterna lotta contro i mulini a vento. E non ce lo meritiamo».