Sul contratto M5S-Lega si sono levate da più e differenti parti voci critiche. Ma quella dei vertici del Grande Oriente d’Italia sta sollevando un rumore tale da travalicare i confini nazionali.
Non a caso gli omologhi spagnoli, nell’esprimere solidarietà al Gran Maestro Stefano Bisi, hanno parlato di massofobia. Al centro delle polemica, sollevata soprattutto da Villa Medici del Vascello, la cosiddetta clausola antimassonica del contratto in base alle quale è impedito a «condannati, massoni, persone con conflitti di interesse» di essere nominati ministri. Clausola che è stata definita dai fratelli delle diverse obbedienze anticostituzionale, antidemocratica oltre che discriminatoria.
Per saperne di più abbiamo raggiunto Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia
Gran Maestro, clausola anti-massonica nel contratto Lega-M5S. Se l’aspettava? E qual è stata la sua reazione?
Non mi aspettavo che, al di là delle posizioni emerse in questi anni, soprattutto da parte dei grillini, nei confronti della massoneria, due forze politiche che si candidano a governare il Paese potessero arrivare a un immotivato e pretestuoso atto simile, mettendo una specifica clausola antimassonica che è discriminatoria, antidemocratica e, soprattutto, anticostituzionale
Ha annunciato che farà appello al Quirinale: sulla base di cosa si muoverà al riguardo?
Noi siamo fiduciosi e rispettosi del ruolo esercitato dal presidente della Repubblica e confidiamo che sia la migliore garanzia essendo il Capo dello Stato il garante di tutti i cittadini e delle libertà sancite dalla Carta della Repubblica.
Quanto pesa su tale clausola, a suo parere, la vecchia teoria complottistica massonica e quanto, invece, i passati scandali passati legati alla P2 e le recenti audizioni in Commissione Antimafia?
Ci sono pezzi del Paese che vivono sui complotti, sui teoremi e sui pregiudizi. Più volte ho sottolineato come il Grande Oriente d’Italia sia intervenuto prima dei tribunali dello Stato a espellere dal suo seno la P2 riconoscendo quanto essa ci abbia nociuto. Quanto alla vicenda del sequestro degli elenchi da parte della Commissione Antimafia continuo a ribadire che si è trattato di un atto illegittimo ed eccessivo. Siamo fiduciosi nella Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che presto si esprimerà sulla vicenda e a cui abbiamo fatto ricorso
Negli scorsi gionri lei ha fatto un richiamo alla legge del ’25, con cui Mussolini soppresse la massoneria. C’è, a suo parere, un fascismo di ritorno al riguardo o si tratta di cedimento a un populismo ignaro dei meriti che i massoni hanno avuto nel processo d’unificazione prima, nella Resistenza e nella storia della Repubblica poi?
Vedo i fantasmi e, purtroppo, le derive populiste che anticiparono e portarono alla fine della libertà. Si vuole usare la massoneria come capro espiatorio di ben altri mali e di una crisi del sistema. Nella sua relazione finale l’Antimafia ha addirittura scritto una cosa che per noi è inquietante e anche aberrante: ovvero che certe leggi del 1925, quindi del Codice Rocco, andrebbero ritirate fuori e adottate nella stesura di un’eventuale legge volta a colpire la massoneria impedendo a professori universitari, impiegati pubblici e forze dell’Ordine di farne parte. Come definire un simile provvedimento? Lascio a voi rispondere.
Cito però l’ex presidente Sandro Pertini che, durante il discorso di fine anno del 1981, disse agli italiani: «Quando io parlo della P2 non intendo coinvolgere la Massoneria propriamente detta con la sua tradizione storica. Per me almeno, una cosa è la Massoneria, che non è in discussione, un’altra cosa è la P2». Una grande persona che aveva la conoscenza di quello che è realmente la massoneria con i suoi valori e della sua parte nobile nell’Unificazione e nella nascita della Repubblica
Lei ha parlato di massofobia invocando una tutela delle minoranze. È innegabile il parallelismo con un’altra minoranza, quella Lgbti, a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro l’omofobia, celebrata istituzionalmente alla Camera. C’è una connessione?
La Massoneria è contro tutti i pregiudizi e l’omofobia è un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità, della bisessualità e transessualità. Guardiamo tutti lo stesso cielo e abitiamo la terra. Non possono esserci discriminazioni contro persone o categorie di persone per quanto riguarda la sfera sessuale, quella religiosa o il colore della pelle. Noi abbiamo già cancellato dalla Costituzione del Grande Oriente d’Italia la parola “razza”.
Leghisti e cattoconservatori hanno annunciato che vogliono smantellare le legge sulle unioni civili e lottare contro l’ideologia gender nelle scuole, che è inesistente. Per un massone, che si fa portavoce dei principi di laicità e uguaglianza, come valuta tutto ciò?
Rispondo con la frase che campeggia nel nostro aureo trinomio: Libertà-Uguaglianza-Fratellanza, alle quali aggiungo infinita Tolleranza e l’ascolto delle altrui visioni anche se molto diverse.
Lei ha detto che con una tale clausola Garibaldi non sarebbe potuto diventare ministro. Ma non avremmo avuto neanche presidenti del Consiglio come Crispi o Di Rudinì né ministri come Mancini. Al di là dell’affiliazione massonica o meno a fronte dei parlamentari e dei governi, succedutisi nel Regno d’Italia e nella successiva Repubblica, reggono a tale confronto gli uomini che stanno formando l’attuale governo?
Con una tale clausola fior di giuristi, scienziati, eroi risorgimentali, ministri e presidenti in effetti non avrebbero potuto diventare ministri. Quasimodo, Fermi, e tanti altri sarebbero stati esclusi per il solo fatto di essere massoni. Ma le pare una cosa sensata? Si può essere bravi cittadini e bravi massoni, noi abbiamo avuto tante figure che hanno ben governato o ben amministrato come il sindaco di Roma Ernesto Nathan.
Quanto ai paragoni farli è sempre odioso. Coloro che governeranno l’Italia saranno giudicati con tolleranza ed in base alle cose buone o sbagliate che faranno. Mi auguro per il bene supremo dell’Italia che facciano delle scelte giuste e lungimiranti e che al più presto tolgano quella vergognosa pregiudiziale contro la massoneria scritta nel loro patto.