Oramai s’inizia a perdere il conto dei sindaci che procedono alla registrazione anagrafica di bambini quali figlie di coppie di persone dello stesso sesso. È di alcuni giorni fa – ma resa nota solo oggi – la notizia della trascrizione dell’atto di nascita di E., nata l’anno scorso in Belgio, da due madri presso gli Uffici comunali di Rovereto. Si tratta del primo caso in Trentino.
Come comunicato dall’avvocato Alexander Schuster, legale delle due mamme che hanno preferito mantenere l’anonimato, «i funzionari del Comune hanno raccolto pareri a favore della trascrizione, che si è perfezionata nei giorni scorsi. La piccola E. è nata da una donna italiana originaria di Rovereto e ora residente in Belgio, coniugata con una donna non italiana.
Dopo la trascrizione dell’atto di matrimonio resa possibile dalla legge sulle unioni civili nel 2016, ora la bella notizia che la famiglia è riconosciuta nella sua interezza nei registri dello stato civile della Repubblica italiana».
Una notizia, questa, che giunge alla vigilia dell’importante convegno che, proprio sulla filiazione con due madri, si terrà a Trento, dove sabato avrà luogo il Dolomiti Pride (il primo Pride della Regione Trentino Alto Adige Südtirol).
L’avv. Alexander Schuster ha dichiarato nel merito: «Ero fiducioso che, dopo gli inevitabili approfondimenti tecnici, la città della Quercia sarebbe giunta a rispettare la nostra Costituzione e il diritto italiano. Come studio legale speriamo presto di poter annunciare che Rovereto non è isolata in Trentino quanto a rispetto dei diritti civili ».
A Sarzana, centro dello Spezzino per aver dato i natali all’umanista Tommaso Perentucelli (Niccolo V), il sindaco Alessio Cavarra ha invece oggi trascritto l’atto di nascita estero di un bambino registrandolo quale figlio di due papà.
«Sono davvero molto contento – ha scritto su Facebook –, quale uno degli ultimi atti del mio primo mandato, di essere riuscito a firmare l’atto di nascita di G.A, un bambino che da oggi è ufficialmente figlio di due papà e che potrà vivere e crescere nella sua famiglia arcolabaleno inserita nella nostra comunità, a testimonianza dello spirito e della civiltà di una grande città come la nostra».