Oltre 3.000 persone hanno percorso, sabato 9 giugno, le strade di Pavia per quello che Flavio Romani, presidente nazionale d’Arcigay, ha definito «il Pride più bello che ci sia».
Ma la marcia pavese dell’orgoglio Lgbti, patrocinata da Provincia, Comune, Consulta provinciale degli studenti, Csv Lombardia Sud nonché dal Consolato generale Usa di Milano e dalle ambasciate di Canada e Spagna, è stata soprattutto una manifestazione a forte caratura giovanile in piena sintonia col motto programmatico Millennials – Generazioni d’Amore.
Aspetto, questo, rimarcato dall’attivista Lgbti nonché consigliere comunale M5s Giuseppe Polizzi che su Facebook ha così commentato, a fine giornata, il Pavia Pride: «Una città che ha visto migliaia di giovani partecipare a questa bellissima festa dell’eguaglianza. Siamo una grande e colorata comunità».
Tante le associazioni Lgbti presenti a partire da Arcigay Pavia Coming-Aut che, presieduta da Barbara Bassani, ha coordinato l’organizzazione del Pride.
Dai Giovani Democratici a Rifondazione Comunista non sono poi mancate le rappresentanze politiche. Particolarmente significativa quella del M5s che ha visto, tra gli altri, la partecipazione del deputato Cristian Romaniello e del consigliere regionale lombardo Simone Verni.
Un Pride dalle mille anime, dunque, ma unite nel riaffermare la piena dignità delle persone Lgbti e nel rivendicarne la parità dei diritti a fronte delle dichiarazioni non solo del ministro Lorenzo Fontana ma anche di quelle del vescovo di Pavia Corrado Sanguineti, che avevano suscitato, in marzo, un’ampia quanto motivata indignazione.
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