Nella serata d’ieri, mentre si rincorreva la notizia del negato patrocinio al Padova Pride (30 giugno) da parte della Regione Veneto, Diego Bianchi, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Zoro, ha ricevuto proprio nella città veneta il Premio Persona Lgbt dell’anno.
Il riconoscimento è stato assegnato sul palco del Padova Pride Village, l’importante kermesse trimestrale, che ideata e fondata dal deputato dem Alessandro Zan, è giunta quest’anno all’XI° edizione.
La consegna del premio è stata preceduta da un dibattito tra Zoro, lo stesso Zan, l’ex parlamentare Franco Grillini e il caporedattore di Gaynews Francesco Lepore. A moderare l’incontro il direttore artistico Lorenzo Bosio. Diego Bianchi ha ripercorso con ironia il cammino dei diritti civili negli ultimi anni alla luce di alcuni video realizzati per Tolleranza Zoro e Gazebo.
Dopo un saluto del sindaco di Padova Sergio Giordani, Alessandro Zan ha letto le motivazioni del premio: «Le priorità sono altre. Allora a questo punto, compagni gay che siete qua, aspettate un attimo, mettetevi l’anima in pace. Ragionando così, il vostro matrimonio non sarà mai una priorità. Queste le parole con cui Diego Bianchi, in arte Zoro, controbatté nel 2012 a Massimo D’Alema che su matrimonio egualitario e famiglie arcobaleno aveva espresso parere negativo in nome dell’art. 29 della Costituzione.
Ma contrariamente a quanto si poteva pensare il Pd, di cui Diego è stato sin dagli inizi attento e ironico analista con la rubrica video Tolleranza Zoro, arrivò successivamente a considerare prioritario il riconoscimento delle coppie di persone dello stesso sesso e farne un cavallo di battaglia fino a ottenere il dibattimento e l’approvazione della legge sulle unioni civili. Nella precedente fase, ma soprattutto in quel fatidico 11 maggio 2016, Diego Bianchi ha inciso considerevolmente sull’opinione pubblica italiana in tema dei diritti delle persone Lgbti attraverso una divertentissima e oramai celebre puntata di Gazebo.
Tale sensibilità per le questioni arcobaleno è stata sempre mostrata dal conduttore televisivo anche nel corso della sua nuova trasmissione Propaganda Live. Da segnalare al riguardo la critica alle dichiarazioni del neoministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana sull’inesistenza delle famiglie arcobaleno. Critica resa in Commedia nera, cartoon finale di Makkox alla puntata di Propaganda Live del 2 giugno scorso.
Un impegno, dunque, quello di Diego Bianchi contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere profuso ampiamente attraverso la tv e tanto più rimarchevole in una persona esterna alla collettività Lgbti. Quella stessa collettività che, a sua volta, ha sposato nei programmi politici dei Pride di quest’anno la linea della trasversalità, consapevole di non poter essere estranea – soprattutto in questo particolare momento politico – alle battaglie di ogni minoranza a partire da quella dei migranti.
Per queste motivazioni il Padova Pride Village nel corso della sua XI° edizione ha deciso di nominare Diego Bianchi, in arte Zoro, Persona Lgbt dell’anno».
Ma del premio, come di lotta alle discriminazioni e dichiarazioni del ministro Lorenzo Fontana sulle famiglie arcobaleno, Diego Bianchi ne aveva parlato poco prima in treno nel corso di un’intervista video con Francesco Lepore.
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