A partire dalla 16:00 quasi 2000 persone si sono progressivamente concentrate in piazza Vincenzo Cuoco a Campobasso per il Molise Pride. Vari gli interventi che si sono succeduti, tra cui quelli del sindaco dem Antonio Battista. Presente anche il neopresidente della Regione, il forzista Donato Toma, che però non ha preso la parola.
Madrina della prima marcia molisana dell’orgoglio Lgbti che, partita poco dopo le 17:00, si snoderà per le vie del centro fino a piazza della Repubblica, Vladimir Luxuria, accompagnata dall’ex presidente di Arcigay Basilicata Nadia Girardi.
Presenti le delegazioni di Arcigay Roma e Arcigay Napoli coi rispettivi presidenti Francesco Angeli e Antonello Sannino. A Sannino si deve fra l’altro l’istituzione del dinamico comitato di Arcigay Molise, guidato da Luce Visco.
Un Pride quello di Campobasso che è stato preceduto da non poche contestazioni accompagnate anche da messaggi minatori. L’ultima, in ordine di tempo, è arrivata ieri.
«Altri cappi al collo sono stati inviati agli organizzatori – così in una nota Arcigay Molise – ma stavolta la minaccia è diventata ancora più violenta, promettendo di pestare a sangue gli organizzatori fino a spedirli in ospedale.
Abbiamo avvisato immediatamente le forze dell’ordine, che sono al nostro fianco, segnalando anche l’episodio all’Oscad. Ci aspettiamo la solidarietà di tutti e che in piazza scendano quante più persone, perché nessuna minaccia talmente grave è giustificabile.
La violenza e la morte non si augurano a nessuno. Durante il Pride ribadiremo che Campobasso non è una città fondata sull’odio, come accade nei paesi in cui l’omosessualità è punita con la pena di morte».
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