Una presunta vicenda d’omofobia, compiuta in ambito sanitario, ha destato l’attenzione dei media nelle ultime ore. Si tratta del caso segnalato da una giovane studentessa universitaria al Comitato Arcigay di Napoli e all’Ordine degli Psicologi della Campania.
La ragazza, infatti, ha raccontato, nella sua segnalazione, di essersi recata lo scorso 31 luglio, presso l’Ospedale Annunziata di Napoli per un colloquio psicologico con la dottoressa Annalisa Ferrara e di aver subito, durante il colloquio, una grave reazione omofoba.
È opportuno inoltre aggiungere che sia l’Ordine degli Psicologi della Campania sia la Direzione della Asl Na1, con rispettive note stampa, hanno tempestivamente preso posizione rispetto a quanto denunciato dalla studentessa. L’Ordine degli Psicologi della Campania ha manifestato l’intenzione di approfondire la vicenda per valutare la possibilità di avviare un procedimento disciplinare nei confronti della psicologa e la Direzione della Asl Na1 ha ricordato l’impegno costante e concreto svolto dalla Uoc – Tutela Salute Donna dell’Ospedale della S.S. Annunziata, struttura diretta dalla dott.ssa Rosetta Papa, che da sempre promuove, in accordo con Arcigay Napoli, progetti volti al benessere delle persone Lgbt.
Contattiamo la giovane, che ha preferito restare anonima, all’indomani della segnalazione.
Dunque, ci vuoi raccontare come si sono svolti i fatti dopo esserti recata presso l’Ospedale della S.S. Annunziata di Napoli?
Lo scorso martedì 31 luglio, mi sono recata presso l’ospedale della S.S. Annunziata di Napoli per un colloquio psicologico con la dottoressa Annalisa Ferrara, previo pagamento di un ticket sanitario della somma di 30 euro. Durante il colloquio, ho esposto alla dottoressa Ferrara la problematica relativa al mio orientamento sessuale e la dottoressa mi ha risposto con una serie di giudizi sull’omosessualità decisamente discriminatori.
Infatti, secondo la dottoressa, gli omosessuali sono affetti da una forma di squilibrio psichico perché uomo e donna sono complementari a prescindere dalle scelte che fanno circa il partner. Inoltre, secondo lei, l’omosessualità deve essere considerata una scelta e non un orientamento sessuale e, sempre stando a quanto asserito dalla dottoressa Ferrara, l’omosessualità è stata espunta dall’Oms dall’elenco delle malattie mentali in seguito a pressioni politiche sopravvenute perché il numero dei gay stava diventando troppo alto per esser gestito. Infine, la dottoressa Ferrara ha sostenuto che l’omosessualità è la moda del momento, alimentata dai mass-media e dal mondo dello spettacolo perché fa comodo avere più gay in giro. Anche se, sinceramente, non ho capito a chi farebbe comodo.
Come ti sei sentita, quando hai ascoltato i pareri della dottoressa Ferrara sull’omosessualità?
La prima cosa che ho provato è stata incredulità. Mi è sembrato surreale il fatto che una professionista, che dovrebbe esser dotata della competenza e della sensibilità necessarie a svolgere il proprio mestiere, stesse riciclando davanti ad una sua paziente tutti i luoghi comuni più beceri e discriminatori riguardo all’omosessualità. Proprio per questo, la mia prima reazione è stata quella di porle domande per esser sicura d’aver capito bene quello che stava sostenendo: purtroppo non mi sbagliavo.
Come mai hai deciso di allertare subito il Comitato Arcigay Antinoo di Napoli?
Ho cercato sui social pagine di associazioni di categoria a cui potessi rivolgermi per segnalare l’accaduto e sono finita sulla pagina Facebook dell’Arcigay di Napoli. La risposta è stata la più pronta e veloce che ho ricevuto.
Oltre a contattare l’Arcigay, hai preso contatti con altre associazioni?
Certo, ho contattato l’Ordine degli Psicologi della Campania e anche da loro ho ricevuto tempestiva risposta: si sono detti intenzionati a valutare se esistono presupposti per aprire un procedimento disciplinare.
Ti era già capitato di imbatterti in episodi d’omofobia?
All’ultimo Pride, prima che la parata cominciasse, un signore anziano mi ha posto domande sulla manifestazione che si stava per tenere e ha poi sostenuto che se due uomini hanno il diritto di baciarsi allora dovrebbero avercelo anche, testuali parole, “una zoccola e una giraffa.” I miei tentativi di dialogo non sono andati a buon fine e l’uomo è rimasto della sua idea.