Fuggita dall’Uganda, Justine Kizito Namukisa è una richiedente asilo che vive ad Amsterdam in attesa del permesso di soggiorno. Accolta in un primo tempo nell’ostello delle Suore Missionarie della Carità (l’istituto regolare fondato da madre Teresa di Calcutta) nel centrale quartire di Jordaan, la giovane donna ne è stata messa alla porta per il solo fatto di essere lesbica.
Il fatto è avvenuto venerdì 3 agosto alla vigilia della Canal Pride Parade. Ed è stato l’annuncio di partecipazione all’importante evento dell’indomani ad aver spinto le suore a porre Justine di fronte all’aut aut.
«Poteva restare solo se si fosse rifiutata di essere lesbica – ha spiegato RozeLinks, legata al partito verde GroenLinks che ha la maggioranza in consiglio comunale e sulla cui imbarcazione Justine ha poi partecipato al Pride del 4 agosto –. Non si accettano queste espressioni di discriminazione ad Amsterdam. Siamo una città tollerante».
Per le Missionarie della Carità l’allontamento, invece, è stato necessario perché «la presenza di Justine avrebbe rappresentato un pericolo per le altre ragazze che dormivano lì».
Per questo motivo ieri sera, alle ore 18:45, RozeLinks ha organizzato un bacio collettivo tra donne davanti all’ingresso della casa religiosa. Tante le bandiere arcobaleno e i cartelli con la scritta evangelica Ama il prossimo tuo.
Una manifestazione che Savannah Koolen, componente del comsiglio di amministrazione di RozeLinks, ha così motivato: «Vogliamo mostrare a Justine che può essere chi è e che molte persone di Amsterdam non pensano che sia giusto quello che fanno queste suore».