Camminavano mano nella mano a Verona, sabato 11 agosto, nella centralissima piazza Bra, mentre nella vicina Arena stava andando in scena Aida.
Questa, per un gruppo di giovani 20enni, la colpa di Angelo (59 anni) e Andrea (22 anni) che, sposatisi nel 2015 a Barcellona, sono stati prima insultati quali froci di merda e femminucce, quindi aggrediti fisicamente.
«Un ragazzo mi ha dato uno spintone – così Angelo – e poi ha colpito con una forte sberla Andrea. Per fortuna non è stato grave fisicamente, perché ci siamo allontanati chiedendo aiuto ad un vigile, che è intervenuto fischiando. Ma se noi fossimo rimasti lì, cosa ci avrebbero potuto fare?».
Ma per la coppia, che ha sporto querela contro ignoti per l’aggressione, la polizia municipale avrebbe compiuto una grave omissione non identificando gli aggressori, successivamente dileguatisi. Motivo per cui hanno presentato una seconda denuncia contro gli agenti.
Accusa respinta con fermezza dal vicecomandante Lorenzo Grella che, difendendo l’operato dei due agenti giunti in soccorso, ha dichiarato all’Ansa: «Sono intervenuti dopo avere sentito urla da una certa distanza. Uno dei due vigili si è anche frapposto a un giovane, che ha cercato di venire ancora a contatto con la coppia che diceva di essere stata aggredita.
Ma non c’è stato materialmente il tempo di identificarlo, perché il ragazzo subito dopo è fuggito, dileguandosi tra la folla».
Grella ha quindi aggiunto: «Sono state fasi concitate e i due agenti di pattuglia si trovavano a 250 metri dal luogo dell’aggressione, senza nessuna visione diretta di quello che era successo. Abbiamo già provveduto ad acquisire il materiale video e la relazione dei due agenti sarà inviata alla Procura della Repubblica. Chi chi ha lanciato certe accuse se ne assume la responsabilità».
Le parole del sindaco di Verona
Dura la reazione del sindaco Federico Sboarina, che ha dichiarato: «Ho sempre detto in altre occasioni che a Verona non è accettata alcuna forma di intolleranza e, tanto meno, di violenza».
Sul j’accuse mosso alla polizia municipale il primo cittadino di Verona ha poi affermato: «Sul caso di piazza Bra non è ammessa nessuna forma di strumentalizzazione e attendo l’esito delle indagini per capire l’esatta dinamica dei fatti».
La condanna del presidente Zaia
Parole di ferma condanna quelle pronunciate, nella serata d’ieri, dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che ha detto: «Mi auguro venga fatta al più presto chiarezza e che i responsabili vengano assicurati alla giustizia. Non esiste una giustificazione per nessun tipo di violenza, né fisica né verbale. Chi ha compiuto questo gesto è semplicemente un incivile prepotente. La violenza, in qualsiasi modo e verso chiunque si manifesti, è deprecabile, va respinta senza indugi e perseguita. Così deve essere anche nel caso della coppia gay di Verona».
La passeggiata contro l’omofobia
Intanto Circolo Pink e Arcigay Pianeta Milk, insieme con altre realtà associative locali (Assemblea 17 dicembre, Sat Pink, Collettivo Anguane, Opificio Psicosociale, Suburban, Azione antifascista Verona, Non una di meno, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Possibile, Lavoratori Orma, Pci-Fcgi, Laboratorio Paratod@s), hanno indetto per sabato prossimo una passeggiata collettiva, «mano nella mano contro l’omofobia». Appuntamento alle 16:00 in piazza Bra.