«Ritengo che il fatto di riconoscere il matrimonio tra le persone, senza limitazioni, risponda al problema di eliminare qualsiasi tipo di discriminazione nella società». Queste le parole pronunciate oggi dal neopresidente cubano Miguel Díaz-Canel nel corso di un’intervista a TeleSUR.
Come noto, il riconoscimento legale del matrimonio egualitario a Cuba è strettamente collegato alla riforma della Costituzione, che sarà oggetto di referendum vincolante il 24 febbraio 2019.
L’articolo 68 del nuovo testo, già approvato il 22 luglio scorso dall’Assemblea nazionale del Potere popolare, definisce il matrimonio come «unione volontaria tra due persone» senza specificare il sesso dei nubendi. Risalente al 1976, la vigente Carta costituzionale designa invece le nozze quale «unione volontaria tra un uomo e una donna».
Il capo di Stato ha dichiarato che problemi, valutati in precedenza sotto altra angoltura e considerati tabuali, vengono ora trattati con un approccio diverso. Ecco perché «la riforma costituzionale è necessaria».
Díaz-Canel si è perciò detto d’accordo con le nozze tra persone dello stesso sesso anche perché argomento fondante nel dibattito costituzionale.