Mentre a Roma il popolo del Pd ha gremito piazza del Popolo per reagire alle poltiche del governo e ribadire che l’Italia non ha paura, a Milano in piazza Duomo (lato Arengario) Anpi, Aned, I sentinelli di Milano e Radiopopolare hanno raccolto al grido di Intolleranza zero 25.000 persone. Tra queste anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini.
Un mare di t-shirt rosse, mescolate a bandiere di associazioni e sindacati, per dire no al razzismo, alla xenofobia, alla misoginia, all’omotransfobia, alla sierofobia, all’odio in tutte le sue forme. Un mare di t-shirt rosse per reagire alla «deriva razzista, sessista, xenofoba e antisemita».
Perché, come si legge nel comunicato ufficiale, «da anni si seminano e si alimentano, nel nostro Paese, odio e rancore. Ora, però, registriamo l’inasprimento di una violenza verbale e fisica senza precedenti, che pare non conoscere più argini.
Nel mirino ci siamo finiti in tante e in tanti. Noi antifascisti, noi donne, noi migranti, noi omosessuali e trans, noi che non ci dimentichiamo che proprio ottant’anni fa l’Italia conosceva la vergogna delle leggi razziste. Noi che ogni giorno ricordiamo che il nazifascismo, con il suo bagaglio razzista e antisemita, è stato sconfitto 73 anni fa».
Ad aprire la manifestazione il tributo musicale a Aretha Franklin, la regina del soul scomparsa il 16 agosto scorso, la cui canzone Respect è considerara uno degli inni dei movimenti femministi e per i diritti civili.
E poi sul palco i 30 interventi, tra cui quelli di Laura Fabbri Wronowski, nipote di Giacomo Matteotti ed ex staffetta partigiana, del parroco dei migranti Mauro Biancalani; dell’eurodeputata Elly Schlein, di Angelo e Andrea, la coppia di Stallavena vittima da agosto di minacce e aggressioni.
E, ancora, Lelli Cosmaro della Lila, per parlare della discriminazione cui sono soggette le persone sieropositive; Houda Latrech, vittima d’aggressione razzista; Paola Covaci della Sartoria sociale; Djana Pavlovic a nome della comunità Rom, Sinti e Camminanti; Laura e Sabrina di Famiglie Arcobaleno.
Fortissimo il monito lanciato da Roberto Cenati, presidente del comitato provinciale di Anpi Milano, che ha dichiarato:«Da una piazza molto unita e numerosa arriva un messaggio forte contro questa deriva razzista, fascista e antisemita che sta interessando l’Europa e il nostro Paese.
Non basta una mobilitazione come quella di oggi. Ma occorre una grande contro offensiva culturale per fare breccia nella coscienze che ci sembrano troppo anestetizzate e che credono che i mali derivino dal fatto che ci siano troppi migranti, cosa assolutamente non vera.
Il ministro Salvini invece che impedire alle navi, anche della Guardia Costiera, a far sbarcare i migranti dovrebbe occuparsi della sicurezza vera del Paese, minacciata dalla mafia e dalla ‘ndrangheta».
Duro anche Luca Paladini, fondatore e presidente de I Sentinelli di Milano, che, rivolgendosi al segretario della Lega nonché titolare del Viminale e al suo elettorato, ha detto che «la pacchia è finita ma è finalmente per loro. Perché finalmente c’è un pezzo di Paese consistente che è uscito dall’angolo, che ha voglia di venire in piazza e non si limita più a indignarsi in rete».
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