Con 31 voti favorevoli e uno contrario (quello del capogruppo di Sinistra in Comune Michele Bertucco) il Consiglio comunale di Verona ha approvato, nella seduta di ieri notte, l’ordine del giorno 506 sulle dichiarazioni rilasciate, il 6 ottobre, da Alberto Zelger alla trasmissione La Zanzara.
Il consigliere leghista, primo firmatario della discussa mozione 434 (oramai conosciuta come mozione anti-abortista), si era precedentemente scusato in aula affermando che le sue dichiarazioni erano state estrapolate e male interpretate, aggiungendo: «Mi scuso con tutti coloro che possono essersi sentiti offesi dalle mia affermazioni, con le quali non intendevo ferire nessuno».
Si sarebbe dovuto quindi procedere alla votazione dell’odg proposto dallo stesso capogruppo della Lega Mauro Bonato, che però, dopo una sospensione dei lavori consiliari protrattasi per oltre un’ora, ha presentato un testo modificato.
In quello originario, sottoscritto da 23 consiglieri (di cui quattro della Lega) e molto più ampio recante Presa di posizione del Consiglio comunale su dichiarazioni omofobe rese alla stampa, non solo venivano riportati ampi passaggi (completamente scomparsi nel testo successivo) delle dichiarazioni rilasciate da Zelger alla trasmissione di Cruciani e Parenzo.
Ma veniva anche affermato: «Sui giornali nazionali siamo stati etichettati come una città intollerante, omofoba, discriminatoria, ma non ci meritiamo di essere conosciuti per le vergognose e inaccettabili parole pronunciate dal consigliere comunale Alberto Zelger».
Passaggio, quest’ultimo, che espunto nel testo approvato, introduceva le conclusioni da trarre: «Pertanto il Consiglio comunale esprime il proprio disappunto perché Verona agli occhi dell’Italia è apparsa come una città intollerante, discriminatoria e omofoba; la ferma e la decisa condanna delle parole inaccettabili pronunciate dal consigliere Alberto Zelger per aver calpestato la dignità della persona umana; una ferma censura per tali affermazioni che sono personali e non corrispondono alle idee della maggioranza di questa assemblea democratica».
Nel testo modificato, e poi approvato, recante Presa di posizione del Consiglio Comunale su dichiarazioni omofobe e contro la donna si afferma invece: «Pertanto il Consiglio Comunale esprime che Verona è una città tollerante, accogliente, che non discrimina ed è sempre stata a favore della vita; la presa di distanza dalle parole pronunciate dal consigliere Alberto Zelger che vanno contro la dignità della persona; una ferma censura per tali affermazioni che sono personali come riconosciuto dallo stesso».
Un ordine del giorno, dunque, così annacquato che non solo ha indotto il consigliere Bertucco a non votare ma ha spinto le associazioni Lgbti scaligere (Circolo Pink e Arcigay Verona) a reagire contro quello che è stato definito «il solito teatrino indegno sulla pelle delle persone gay» a tutela del buon nome della città.
Un clima quanto mai rovente dunque a Verona mentre si apprende la notizia che Carla Padovani resterà come capogruppo del Pd e ci si prepara alla manifestazione che, indetta per domani da Non una di meno, è una secca protesta alla mozione 434 e alle varie mozioni anti-abortiste, che si stanno presentando presso vari Consigli comunali.