«Questi incontri sono promossi e organizzati da realtà che tentano di raccogliere sotto l’egida del cattolicesimo persone omosessuali che non hanno nessuna intenzione di abbandonare il loro comportamento omosessuale, anzi tentano di modificare sostanzialmente l’insegnamento della Chiesa in merito».
Queste le parole con cui il Tavolo di dialogo fra diocesi lombarde e realtà cattoliche Lgbt: quale presenza dei giovani Lgbt nella Chiesa? (giunto alla 2° edizione) è stata stigmatizzata da Flavio Rozza, uno dei promotori della lettera appello (firmata da circa 300 persone) indirizzata ad Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, perché ne provveda all’annullamento.
Fissato al 18 novembre presso il santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio (Bg), facente parte della diocesi illustrata dall’attività di Don Milani, l’evento – sulla cui locandina «campeggiano i colori dell’arcobaleno invertito, rappresentativo di un umanesimo senza Dio, del trionfo della gnosi sulla genesi» –, secondo i firmatari, «più che un tavolo di dialogo, appare a tutti gli effetti una capitolazione alla mentalità del mondo, in opposizione a Cristo e al Vangelo, e perciò senza salvezza e senza speranza.».
Un invito al vescovo di Cremona, al rettore del santuario Amedeo Ferrari e al presidente del consultorio diocesano Punto famiglia perché, inoltre, non sia coinvolto «Santa Maria del fonte a Caravaggio, santuario che è nel cuore di milioni di fedeli in Italia e nel mondo, luogo sacro di indubbio rilievo nella devozione mariana».
Ma dall’Ufficio delle Comunicazioni della diocesi lombarda è arrivata a stretto giro una nota di precisazione, redatta da don Antonio Facchinetti, «sacerdote accompagnatore del gruppo di accompagnamento spirituale delle persone omosessuali cattoliche Alle Querce di Mamre».
In essa si legge che: «L’iniziativa, alla sua seconda edizione, non è promossa dalle diocesi lombarde, ma dall’associazione nazionale Cammini di speranza, tramite il gruppo Alle Querce di Mamre che da alcuni anni, nella nostra diocesi, si adopera, su mandato dell’allora Vescovo Dante, per l’accompagnamento spirituale delle persone omosessuali cattoliche, alla luce della Parola di Dio e del Magistero ecclesiale.
L’incontro, come lo scorso anno, ha lo scopo di offrire un “tavolo di dialogo” tra persone omosessuali cattoliche provenienti dalle diocesi lombarde.
Sollecitati anche dal recente documento finale del Sinodo dei Vescovi che al paragrafo 150 recita: ‘Esistono già in molte comunità cristiane cammini di accompagnamento nella fede di persone omosessuali: il Sinodo raccomanda di favorire tali percorsi. In questi cammini le persone sono aiutate a leggere la propria storia; ad aderire con libertà e responsabilità alla propria chiamata battesimale; a riconoscere il desiderio di appartenere e contribuire alla vita della comunità; a discernere le migliori forme per realizzarlo’, la nostra diocesi si riconosce nell’invito del Sinodo e continua nel suo impegno di ascolto e di accompagnamento».
Cammini di Speranza ha a sua volta osservato: «Siamo partiti da una semplice constatazione: la Lombardia è la regione più ricca di gruppi Lgbt credenti (almeno 8 presenti alla scorsa edizione), ma è scarsa sia l’interazione tra di essi che il dialogo con le altre diocesi che non siano quelle di appartenenza. Per questo motivo abbiamo lanciato la proposta di sederci tutti attorno a un tavolo per scambiare esperienze, opinioni, studi e riflessioni sulle tematiche correlate a fede e omoaffettività».