Nel giorno in cui Federica Angeli (che dal 2013 vive sotto scorta per le sue inchieste sulle mafie a Ostia) è a Bruxelles per raccontare ai colleghi europei la situazione del giornalismo italiano, l’europarlamentare Daniele Viotti, presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti Lgbti, ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea in riferimento alla Tanzania.
Un Paese in cui gli attacchi ai giornalisti vanno di pari passo con quelli a oppositori politici, artisti, attivisti per i diritti umani. In un Paese in cui sussiste un’aperta violazione dei diritti umani con riferimento particolare, negli ultimi due anni – come ha dichiarato ieri Michelle Bachelet, Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo –, alle persone Lgbti.
Ed è proprio quest’ultimo aspetto a essere oggetto dell’interrogazione di Daniele Viotti, che si è richiamato alle ben note vicende degli ultimi giorni.
«Lo scorso 31 ottobre – ha scritto l’europarlamentare – Paul Makonda, governatore della Provincia del Dar es Salaam in Tanzania, ha annunciato la creazione di squadre di sorveglianza per individuare gli uomini gay, anche alla luce di quanto pubblicato sui social media. Inoltre, il 2 novembre, il Ministro del Turismo Hamisi Kigwangalla ha dichiarato che le persone omosessuali che intendono entrare in Tanzania saranno respinte nel loro Paese di origine.
Nonostante il Governo abbia dichiarato che la posizione di Makonda non sia ufficiale, ma che rappresenti solo delle “opinioni personali, la Tanzania rimane un Paese in cui l’omosessualità è illegale. La retorica anti-LGBTI, supportata dal ceto politico e dalla Chiesa Evangelica, ha persino portato alla chiusura di cliniche private che fornivano trattamenti medici a persone HIV positive.
La notizia che l’ambasciatore UE in Tanzania sia stato richiamato a Bruxelles per riferire sullo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani è positiva».
Viotti ha chiesto pertanto alla Commissione:« Se intende sospendere totalmente o parzialmente i benefici commerciali garantiti dall’accordo EPA tra UE e Comunità dell’Africa Orientale; se intende reindirizzare i fondi per la cooperazione e lo sviluppo dal