Durante una riunione, tenutasi ieri a Strasburgo in presenza dei rappresentanti dei 47 Stati membri, la presidenza del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa è passata dalla Croazia alla Finlandia.
A guidare fino al 31 maggio 2019 l’organo decisionale dell’organizzazione internazionale, preposta alla promozione della democrazia e dei diritti umani, il ministro finnico degli Affari Esteri Timo Soini.
Come primo atto del suo mandato semestrale il neopresidente ha preso oggi parte a Helsinki alla 21° tavola rotonda dell’Unità del Consiglio d’Europa Sexual Orientation and Gender Identity, presieduta da Ben Baks, coordinatore del Dipartimento Politiche Lgbti del ministero olandese dell’Educazione, della Cultura e delle Scienze.
Iniziato ieri a Tallinn e co-organizzato dal ministero estone degli Affari sociali e da quello finlandese della Giustizia, il meeting ha visto la partecipazione dei rappresentanti di 30 Stati membri, di organizzazioni internazionali come Ilga-Europe, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani, la Banca Mondiale, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nonché di attivisti del Lgbti Focal Points Network.
Seconda volta per l’Italia che, dall’iniziale edizione della tavola rotonda nel 2004, ha fatto registrare la sua prima partecipazione soltanto nel maggio scorso a Lisbona. In rappresentanza della stessa Agnese Canevaro (Unar), Nadan Petrovic (Unar), Federico De Luca (Dipartimento Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri).
Obiettivo finale della due giorni l’illustrazione delle direttive del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa in materia di discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere e dell’integrazione della stesse sulla base delle osservazioni avanzate dagli Stati membri nella scorsa estate. In aggiunta è stato presentato lo studio sui bambini intersex e le loro famiglie, condotto dal Piano d’azione nazionale della Finlandia sui Diritti umani. Un resoconto di tale studio sarà pubblicato all’inizio del 2019.
Ieri, invece, a Tallinn si è parlato del progetto Rainbow Rights che, avviato due anni fa e prossimo alla conclusione, ha lo scopo di aumentare la visibilità delle persone Lgbti e sostenerne la piena uguaglianza in termini di diritti nonché di spazi pubblici e sociali.
In riferimento al progetto, di cui sono copartner Seta e Lgl (rispettivamente ong finlandese e lituana), si è anche parlato di discriminazioni multiple alla luce dell’intersezionalità e buone pratiche a livello locale.