Momento economicamente difficile per la Tanzania dopo che molti donatori internazionali hanno sospeso gli aiuti finanziari a seguito della campagna antigay, lanciata il 29 ottobre dal governatore di Dar es Salaam Paul Makonda. Ma il governo Magufuli non intende scendere a patti.
A dichiararlo oggi il ministro delle Finanze Philip Mpango nel corso d’un incontro coi funzionari del dicastero, ai quali ha detto che è stata posto da più parti come condicio sine qua non per gli aiuti un atteggiamento di tolleranza nei riguardi dell’omosessualità.
Condizione, però, che, come affermato dal ministro, «non si può in alcun modo» accettare perché «intollerabile».
Ha anche aggiunto che la sospensione di aiuti internazionali rappresenta una seria sfida per il Paese alla prese con progetti basilari da miliardi di dollari.
Già il 28 novembre scorso il presidente John Magufuli aveva reagito con fermezza al pressing degli Stati Occidentali dichiarando di preferire il supporto della Cina, poiché Pechino imporrebbe meno condizioni rispetto agli altri donatori internazionali.