Viene dalle Filippine e ha 24 anni la nuova Miss Universo. Catriona Gray si è ieri aggiudicata a Bangkok la fascia di vincitrice del prestigioso concorso internazionale, giunto alla 63° edizione, che ha visto rispettivamente assegnare il 2° e 3° posto alla sudafricana Tamary Green e alla venezuelana Sthefany Gutiérrez Gutiérrez.
Catriona Gray è la quarta filippina a essere stata incoronata Miss Universo. La notizia della vittoria è stata accolta con entusiamo in tutto il Paese del Sud-est asiatico a partire dal presidente Rodrigo Duterte, che si è affrettato a complimentarsi con la vincitrice attraverso una nota ufficiale.
Catriona Gray, che ha perso, qualche anno fa, «un amico, ucciso dall’Aids», ed è attualmente impegnata come volontaria negli slum di Manila a sostegno delle persone sieropositive, ha annunciato un deciso impiego del successo conseguito per intensificare la propria campagna di sensibilizzazione e informazione su Hiv/Aids.
Ma la serata finale del concorso è stata caratterizzata da un momento significativo.
Dopo l’eliminazione di Ángela Ponce nelle vesti di Miss Spagna dal novero delle 20 semifinaliste, l’organizzazione ha voluto rendere un particolare omaggio a colei che è stata la prima donna transgender a gareggiare per il titolo internazionale.
E lo ha fatto attraverso un video, che è stato trasmesso davanti alle persone partecipanti e alla giuria di sette donne.
«In giovane età ha sofferto il bullismo – afferma una voce femminile fuori campo nel video –. Ma con l’amore e il sostegno della sua famiglia ha affrontato il mondo con un sorriso. Purtroppo l’accettazione non è totale anche in alcune parti del mondo in cui si svolge il concorso».
Ángela Ponce ha dichiarato che non le è mai importato di vincere ma di essere stata ammessa a partecipare. A contare per lei «la possibilità di essere una voce: è questa è la mia personale corona. Mi permette di motivare molte persone: ci sono persone che, solo perché sono qui, continuano a vivere. È il mio orgoglio».
La 27enne sivigliana ha anche affermato: «Per sradicare l’intolleranza, sarebbe molto importante infondere determinati valori sin dalla giovane età.
Spero di poter vivere, un domani, in un mondo uguale per tutti. Basterebbe solo che comprendessimo d’essere delle persone umane e di dover rendere le nostre vite, gli uni agli altri, molto più semplici».
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