Un bambino che si sente bambina. Una bambina che fin da piccola si sente intrappolata in un corpo maschile. Creato e firmato dal premio BAFTA (Oscar britannici) Tony Marchant, Butterfly sarà trasmesso in prima visione assoluta (tutti e tre gli episodi) stasera dalle 21.00 su FoxLife (Sky 114): è tra i drama più attesi della stagione e racconta la complessa relazione che vive una coppia di genitori separati, Vicky, il premio Emmy Anna Friel (Limitless e Goal!) e Stephen, interpretato da Emmett J. Scanlan (Hollyoaks, The Fall), nell’affrontare la richiesta di cambio di sesso da parte del figlio minore Max (Callum Booth-Ford).
La serie, che ha fatto il boom di spettatori in Inghilterra, racconta con delicatezza la storia di un bambino di undici anni in lotta con sé stesso e con la propria natura.
Il conflitto centrale tra i due genitori è caratterizzato dal fatto che entrambi vogliono proteggere Maxine, ma hanno idee completamente diverse sul come farlo. Stephen, il padre, continua ad aggrapparsi all’idea che, quella del figlio, sia ancora una fase passeggera, mentre per Vicky è importante solo che Maxine stia bene fisicamente e mentalmente al di là di tutti i problemi.
La serie abbraccia il pensiero di una famiglia trigenerazionale con diversi punti di vista e diverse sensibilità. Ad esempio la nonna di Maxine, Barbara interpretata da Alison Steadman (Dolce è la vita, Orgoglio e pregiudizio) è ancora legata ai principi classici del passato e incarna lo stupore e lo scetticismo della vecchia generazione davanti ai cambiamenti come se fossero “assurdità moderne”.Il regista Anthony Byrne (Peaky Blinders) in Butterfly racconta in modo potente e realistico la delicatezza con cui è stata creata una famiglia credibile e amorevole nonostante le difficoltà, facendoci immedesimare nei personaggi e facendoci chiedere come avremmo reagito se una cosa simile fosse successa a noi.La colonna sonora di Butterfly è stata scritta dal duo che ha composto la colonna sonora di Stranger Things: Kyle Dixon e Michael Stein.
Nessuna marcia indietro, dunque, da parte di Sky di fronte alle richieste di gruppi cattoreazionari come Fondazione CitizenGO Italia che, in ottobre, aveva lanciato una petizione online con l’hastag #StopGender.
Petizione, che firmata da 15.000 persone, era volta a «chiedere a Sky di non farsi strumento di un bombardamento ideologico che sta gettando nella confusione più totale le famiglie e i bambini con conseguenze drammatiche per la loro salute fisica e psichica».