Il volantino Chi tocca la dignità della donna?, preparato dalla Lega di Crotone in occasione dell’8 marzo, ha suscitato una tale ondata di reazioni (tra cui quello delle tre ministre pentastellate Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi) da indurre lo stesso Matteo Salvini a prenderne pubblicamente le distanze. «Non ne sapevo niente – così ieri il segretario federale del Carroccio – e non ne condivido alcuni contenuti. Lavoro per la piena parità di diritti e doveri per uomini e donne, per mamme e papà».
Ma Giancarlo Cerrelli, segretario provinciale di Crotone che del contestato esacalogo è autore formale, non accenna a fare marcia indietro. Anzi, ha rincarato la dose in un’intervista a Radio Capital, nel corso della quale ha dichiarato: «Per me il ruolo della donna è fondamentalmente quello di madre. Questo non vuol dire che non deve lavorare. Sicuramente un certo femminismo ha sminuito questa funzione sociale importantissima e fondamentale di essere madre e di essere moglie».
In riferimento poi alla strumentalizzazione ideologica, di cui, secondo il volantino, le donne sarebbero oggetto insieme con migranti e gay, Cerrelli ha affemato: «C’è una differenza tra l’omosessuale e il gay. L’omosessuale è colui che vive in modo sereno e intimamente la propria omosessualità. Il gay è un agente politico, che vuole rivoluzionare l’ordinamento e dunque l’antropologia della società.
I gay, le donne e i migranti sono usati, tutte queste tre categorie, dalla sinistra rivoluzionaria. Sono il nervo scoperto della rivoluzione, sono il motore delle battaglie della sinistra rivoluzionaria. Se si toccano queste tre categorie, è l’inferno».
Ha anche ribadito di non gradire il termine ‘femmicidio’ e d’essere obiettore di coscienza in materia di divorzio.
Nella serata d’ieri l’avvocato canonista nonché dirigente nazionale di Alleanza Cattolica ha diffuso un comunicato, in cui si legge: «Il volantino della Lega di Crotone per la festa della donna è un inno al ruolo centrale della donna nella società. Un’autodeterminazione senza limiti della donna sostenuta da un femminismo antagonista contro l’uomo ha favorito un disequilibrio nella società, che ha avuto un riverbero negativo in tutti gli ambiti a cominciare da quello familiare che è stato decostruito scientificamente nelle sue basi.
L’autodeterminazione senza limiti che, come Lega Crotone disapproviamo, è quella che propizia la vergognosa pratica dell’utero in affitto, pratica vietata un mese fa anche dalla Cassazione (affermazione falsa perché la sentenza della Cassazione a Sezione Unite su tale materia non è stata ancora emessa, ndr) anche se gratuita, sancendo l’indisponibilità del proprio corpo. Una certa sinistra tende a propiziare dal ’68 una lotta tra i sessi, che vede la donna contrastare in modo rancoroso l’uomo.
La Lega di Crotone, al contrario, esprime la necessità di un’alleanza tra l’uomo e la donna per porre le basi a favore di una società a misura d’uomo. La sinistra è propensa ad accettare che la donna sia trattata da “incubatrice” per favorire l’egoismo di alcuni, così come intende eliminare i termini “papà” e “mamma” cari alla nostra civiltà e alla nostra antropologia per sostituirli subdolamente con i termini “genitore 1” e “genitore 2”.
La Lega di Crotone è evidentemente contraria alla violenza perpetrata da chiunque commessa e ritiene che i cosiddetti “femminicidi” come anche i cosiddetti “maschicidi”, che sono evidentemente da condannare, sono la conseguenza di rapporti familiari sempre più labili e basati sulle emozioni».