Con l’hashtag #LegittimiDiritti è stata ieri ufficializzata la data del Mediterranean Pride di Napoli 2019: il 22 giugno.
L’evento, che ha una matrice dichiaratamente mediterranea ed extraterritoriale, è giunto alla sua sesta edizione consecutiva, benché si possa definire nato già nel 1996 come primo Gay Pride del Sud Italia.
Il Comitato Antinoo Arcigay Napoli, il Circolo Le Maree Napoli Alfi, l’Associazione Transessuale Napoli (Atn) e Famiglie Arcobaleno, che, con il supporto del Coordinamento Campania Rainbow, hanno convocato la manifestazione, si dicono certi di ottenere anche quest’anno il massimo supporto del Comune di Napoli e delle istituzioni locali, sempre sensibili alle istanze e alle lotte della comunità Lgbt.
Il Mediterranean Pride of Naples 2019, incardinato come di consueto nella marea arcobaleno dell’Onda Pride che attraverserà l’Italia da maggio in poi, sarà fortemente legato al Roma Pride del prossimo 9 giugno. A 25 anni dal primo pride italiano, quello di Roma del 1994, e a 50 anni dai moti di Stonewall del 1969, il Mediterranean Pride seguirà il Roma Pride e anticiperà di una settimana il World Pride di New York.
L’hashtag politico scelto quest’anno è, come accennato, #LegittimiDiritti, finalizzato a rimarcare il vero problema di sicurezza nel nostro Paese, ovvero quello di una violenza crescente ai danni delle persone socialmente più fragili, donne, migranti, Lgbt, disabili, anziani, che vivono in tutto il Paese, ma soprattutto a sud, condizioni di grande marginalità sociale e per questo sono maggiormente esposti all’esclusione e alla violenza.
Infine, le stesse associazioni che hanno convocato il Mediterranean Pride, convocheranno presto un’assemblea cittadina per recepire tutti i contributi che potranno arrivare dalla società civile e dalla cittadinanza che interverrà all’assemblea.
Contattato da Gaynews, Antonello Sannino, responsabile Pride di Arcigay Napoli, ha dichiarato: «È necessario rimarcare l’importanza del diritto alla conoscenza e a una narrazione corretta dei fatti. In un paese come il nostro, in cui le statistiche ufficiali ci dicono che diminuiscono gli omicidi e i reati ma non diminuiscono gli atti di violenza contro le donne, i migranti, i rom e le persone Lgbt, il vero problema sicurezza riguarda i soggetti più deboli che oggi sono sempre più emarginati e discriminati dalla politica nazionale che, paradossalmente, poi rivendica più sicurezza».
Antonella Capone, presidente del Circolo Le Maree Alfi di Napoli, ha rimarcato come «l’Italia viva un momento di attacco alla libertà, di costante battaglia culturale. che coinvolge tutti i livelli dello Stato e della cittadinanza. Per questo e per tanto altro scendiamo in piazza, per rivendicare i “legittimi diritti” di tutte e di tutti, come cittadine/i e come persone. Per ricordare che la libertà, la democrazia, le pari opportunità vanno conquistati, ma anche difesi, ogni giorno. Tra questi giorni, il 22 giugno spiccherà, con gli occhi di migliaia e migliaia di persone, volti verso i “legittimi diritti” di tutte e di tutti».
Loredana Rossi, vicepresidente di Atn, ha infine dichiarato: «A 50 anni dai moti Stonewall molto è stato fatto per i diritti della nostra collettività. Ma tanto resta da fare, soprattutto per le persone trans. La strada è ancora in salita e il pericolo di tornare indietro c’è sempre. Quindi mai abbassare la guardia. Il Pride sarà come sempre momento di rivendicazione, di colore e di gioia».