«Io da cattolico penso che la famiglia sia quella con mamma e papà. Ma nel Movimento ci sono tante sensibilità».
Con queste parole il vicepremier Luigi Di Maio, ospite ieri sera a Che tempo che fa?, ha risposto alla domanda di Fabio Fazio circa la dicitura “padre” e “madre” che è stata reintrodotta sulla carta d’identità di minori a seguito di un decreto del ministro dell’Interno, controfirmato dagli omologhi dell’Economia e della Pubblica Amministrazione.
Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha quindi aggiunto: «In Italia non abbiamo una legge che permette adozioni di bambini a coppie dello stesso sesso. Abbiamo dei casi in cui la magistratura con delle sentenze ha riconosciuto la possibilità di adottare dei bambini o meglio ha riconosciuto dei bambini in una coppia dello stesso sesso. Il tema è questo: se dobbiamo normare questi casi, troviamo delle soluzioni.
Però oggi ci tengo a dire: quando affrontiamo questo dibattito, parliamo dei bambini. I bambini non sono un diritto. Spesso si parla solo dei genitori e noi dei bambini. Una soluzione normativa la dobbiamo dunque trovare. Ma l’Italia non ha una normativa sulla possibilità di adottare un bambino da parte di una coppia dello stesso sesso».
Immediata la reazione della senatrice dem Monica Cirinnà, che su Facebook ha scritto: «Non esiste una normativa sulla stepchild adoption per un solo motivo: il vergognoso voltafaccia del M5S e Luigi Di Maio dovrebbe saperlo bene. Per me un dolore incancellabile, per il M5S la macchia indelebile di aver calpestato i diritti di migliaia di persone, bambini, famiglie».
Sulla questione è intervenuto oggi anche il deputato Michele Anzaldi (Pd), segretario della commissione di Vigilanza Rai, che ha dichiarato: «Di Maio ha avuto il coraggio di parlare di unioni civili e stepchild adoption, ma se oggi l’Italia non ha una norma sulla stepchild adoption è perché il Movimento 5 stelle votò contro e le unioni civili passarono solo grazie al voto di Verdini».
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