Benché le associazioni femministe dell’area emiliano-romagnola (dalla Casa delle Donne a Non una di meno) nonché quelle Lgbt abbiano criticato senza e senza ma l’emendamento Boschini-Paruolo (Pd) al pdl regionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere, ArciLesbica Nazionale ha invece espresso pubblico plauso al riguardo. Anche se la questione surrogacy con l’omotransfobia c’entri come il cavolo a merenda.
Come prevedibile – data l’ossessione per il tema da parte di un’associazione che lo scorso anno ha perso, fra i vari circoli disaffiliatisi, anche quello di Bologna -, la presidente nazionale Cristina Gramolini ha dichiarato all’agenzia Dire: «Una legge contro l’omofobia la chiediamo da anni. Ma qualcuno vorrebbe utilizzarla per far passare l’autorizzazione a comprare figli all’estero, nonostante in Italia sia vietato dalla legge. Fare mercato di esseri umani è presentarla come libertà.
Io sono contenta se il Pd esce da questa ambiguità. Ci sono quattro scalmanati che lo ricattano, ma gran parte delle persone progressiste sono contro l’utero in affitto. Non è vero che lottare contro l’utero in affitto è di destra: è di sinistra. Noi siamo andate a manifestare a Verona. Non siamo rappresentate da Pillon, ma dal centrosinistra. Spero che il Pd ci dia modo di essere rappresentate».
Non senza, poi, l’argomento vittimistico finale di essere «state cacciate dal Cassero per l’utero in affitto», sulla cui totale infondatezza ha così scritto su Fb Vincenzo Branà, presidente della storica associazione bolognese: «Cristina Gramolini è una bugiarda. Abbiamo partecipato assieme a una riunione in Comune affinché i loro progetti rientrassero nella coprogettazione.
Ma al termine dell’istruttoria pubblica, il Comune di Bologna – e non il Cassero – ha dato il suo diniego. Mi meraviglio di chi le dà ancora retta».
Ma a dare in serata una decisa risposta critica a Gramolini ci ha pensato l’ex deputata Titti De Simone, che è attualmente consigliera politica del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per l’Attuazione del programma ma che, dal 1996 al 2005, ha guidato ArciLesbica come prima presidente nazionale.
Raggiunta da Gaynews, De Simone ha dichiarato: «Concordo con le dichiarazioni del sindaco di Bologna. Trovo sbagliato che si introduca strumentalmente il tema della gpa, peraltro vietata in Italia, per contrastare la legge contro l’omotransfobia che è una vera emergenza visto l’aumento del bullismo nelle scuole.
Siamo in una fase molto preoccupante per i diritti delle persone Lgbt con un attacco frontale alle famiglie omogenitoriali e ai figli delle persone omosessuali. Cosa inaccettabile per un Paese civile».