L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna tornerà a riunirsi solo dopo le elezioni europee, fissate al 26 maggio. Resta dunque congelato il pdl regionale anti-discriminazioni, per il quale al momento non è in calendario nemmeno una seduta di commissione.
Ma le associazioni Lgbt non si arrendono e provano a smuovere il provvedimento dalle secche in cui è finito. A prendere l’iniziativa il Cassero che, attraverso il suo presidente Vincenzo Branà, ha lanciato su Change.org la petizione No all’odio contro le persone Lgbti: vogliamo la legge, che ha già superato, al momento, le 1.200 adesioni.
«Il testo – si legge nella petizione – nasce dalla collaborazione tra comuni e associazioni del territorio emiliano-romagnolo e dal confronto con le esigenze reali della comunità. È un primo passo verso una Regione più inclusiva, che rischia, tuttavia, di cadere nel vuoto a causa di forze reazionarie che rivendicano il diritto a discriminare.
Ma noi non ci arrendiamo, perché sono in gioco le nostre vite. Per questa ragione, abbiamo intenzione di depositare la petizione al Consiglio Regionale della Regione Emilia-Romagna proprio la mattina del 28 giugno, a 50 anni dai moti di liberazione di Stonewall e anniversario della presa del Cassero di Bologna, primo spazio che un’amministrazione pubblica ha assegnato alla comunità Lgbti in Italia».
Del pdl regionale ha parlato oggi a Palazzo D’Accursio a Bologna la consigliera comunale di Coalizione Civica Emily Clancy, che ha dichiarato: «Ormai tutte e tutti noi abbiamo chiesto in ogni modo all’Assemblea regionale di approvare la legge per tutelare i nostri concittadini e le nostre concittadine Lgbti da discriminazione e violenza».
Facendo quindi riferimento all’imminente Giornata internazionale contro l’omotransfobia (17 maggio), ha aggiunto: «Come Coalizione Civica stiamo lavorando alla convocazione di un’udienza conoscitiva, in cui inviteremo professori e professoresse universitari, rappresentanti di Ilga, il Centro Risorse Lgbti della nostra città affinché tutte e tutti noi consiglieri e e consigliere – e anche la cittadinanza- siamo informati sullo stato attuale del rispetto dei diritti umani Lgbti nel nostro Paese e su come, purtroppo, ci sia ancora molto, moltissimo da fare».